lunedì, luglio 05, 2010

COLLEGNO: NASCE UN'ALTERNATIVA VALIDA AI DUE POLI

DI FILIPPO nell'ultimo Consiglio Comunale colpisce duramente il sistema politico da destra a sinistra, ma non critica solamente, propone anche un'alternativa valida a tutti e due gli schieramenti per la nostra città.

Il discorso di DI FILIPPO:

Bob Kennedy diceva:
“Ci sono coloro che guardano le cose come sono e si chiedono perché…..Io sogno cose che non ci sono mai state e mi chiedo: perché no?”

L’idea di cambiare le cose, il desiderio di creare un futuro migliore per noi e per le future generazioni è il motore che mi ha spinto ad entrare in politica: ho sempre ritenuto che di fronte alle ingiustizie, di fronte alle negatività, chi tace, chi si adegua passivamente al sistema, è colpevole esattamente come chi quel sistema lo dirige, e così ho deciso di entrare in campo anche io.

Numerosi sono stati i risultati da me ottenuti in questi anni, per primo il PRU nel quartiere villaggio dora, fino alla modifica del regolamento rifiuti.
Tutte proposte e progetti suggeriti dalla ragione e non dall’appartenenza a un determinato gruppo politico, poiché l’unico ideale che mi motiva tutti i giorni ormai da 6 anni ad alzarmi la mattina alle 7 e finire alle 2 (quando va bene) è quello di migliorare la nostra società.

Mi sono sempre candidato come indipendente, prima con Forza Italia e in seguito con il Popolo della Libertà, e non ho mai avuto una tessera di partito, per una mia scelta personale.

La politica di certo ha subito una sorta di degenerazione negli ultimi anni: tante parole urlate ma poche idee, tante battaglie che però sembrano più guerre personali che lotte in difesa di un ideale comune. Tante facce che compaiono solo in determinati periodi dell’anno e poi scompaiono.
E così si crea il regno dell’astensionismo……..del “me ne lavo le mani”.
Ci si può voltare a destra e a sinistra, ma il panorama è purtroppo sempre lo stesso: cambiano i loghi, le bandiere ed i colori, ma il sistema è il medesimo.

La percezione comune è che oggi il potere sia esercitato attraverso il denaro, il ricatto, il sesso, il compromesso, per cui chi non possiede questi mezzi è automaticamente fuori.
Il cittadino si sente poco tutelato, quasi abbandonato a se stesso..e la politica è vista come un qualcosa di distante, una sorta di gioco di potere per privilegiati, mentre il comune cittadino è alle prese ogni giorno con bollette che crescono, la spesa, il lavoro, lo stress, le ingiustizie,…
Ma proprio per questo, proprio perché stiamo vivendo in un’epoca così difficile, noi abbiamo il dovere morale di far sentire la nostra voce, abbiamo il dovere di provocare un’inversione di rotta.

Spesso mi capita di confrontarmi con persone che militano nei partiti, che ricoprono cariche istituzionali: i problemi sono evidenti, ma nessuno ha il coraggio di muoversi, di prendere il toro per le corna e scendere in campo da titolare puro.

Arrivano però dei giorni in cui un uomo deve guardarsi allo specchio negli occhi e fare una scelta, e penso che per me quel giorno sia arrivato: per questo motivo ho deciso di uscire dal PDL e creare un gruppo misto.

Il PDL è un movimento che sulla carta è fantastico, ma che purtroppo dimostra concretamente di essere e agire in modo assai diverso da quelli che sono i suoi ideali, non applicando nel concreto il suo statuto: il risultato di tale situazione è sotto gli occhi di tutti ogni giorno, a livello locale, regionale e nazionale, dove i meriti, i voti, l’impegno non contano.

L’unico elemento positivo del PDL è il leader, Berlusconi, che rappresenta al tempo stesso il bene ed il male di questo fantomatico movimento… un uomo certamente dotato di carisma che riesce a raccogliere molti voti, grazie alle sue qualità personali ed ai mezzi di informazione a sua disposizione, ma che non riesce a strutturare il partito. Forse perché un partito politico non è un’azienda.

In questo momento di degenerazione della politica italiana, non vedo nessuna alternativa valida nelle formazioni partitiche esistenti, e fin quando qualcuno non mi convincerà del contrario mi vedo costretto a creare un movimento mio, che verrà fondato su questo discorso:

La Democrazia: Discorso di Pericle agli Ateniesi, 461 a.C., sulla Democrazia

ATENE 461 a.C.

Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.

La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.

Cioè esattamente il contrario di quello che è il nostro paese, la nostra società e la nostra politica oggi!!!

Citando Walt Whitman:
Oh me, oh vita !
Domande come queste mi perseguitano,
infiniti cortei d’infedeli,
città gremite di stolti,

che vi è di nuovo in tutto questo, oh me, oh vita !

Risposta:

Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,

e che tu puoi contribuire con un verso.

In questi anni per la nostra città ho scritto versi ed intere poesie come tutti ben sapete, ma sono sicuro che la poesia migliore sto iniziando a scriverla ora, però questa la scriverò in segreto e ve la farò leggere solamente alla fine... e quando la leggerete rimmarrete sorpresi dalla sua bellezza...

Concludo con una frase di Robert Frost:

"Davanti a due strade divergenti in un bosco, mi incamminai lungo quella meno battuta, e questo ha fatto la differenza".