giovedì, luglio 22, 2010

BARBARESCHI: PDL PARTITO DI SUDDITI DI SILVIO. IL CDA RAI BLOCCA UNA SUA FICTION

"Quando sono venuto qui pensavo che avrei fatto politica, non gli interessi del premier": a parlare è Luca Barbareschi, deputato del Pdl, in un’intervista alla Repubblica, in cui l’attore ammette di non avere «mai creduto granchè nel Pdl: forse si confonde il Pdl che doveva nascere, con Verdini e un gruppo di persone che si fa gli affari propri". Secondo Barbareschi, il coordinatore del Pdl (coinvolto in alcune inchieste) dovrebbe dimettersi.

Sulla legge sulle intercettazioni, inoltre, Barbareschi dice che "la magistratura, dove c’è una macchia, deve avere la possibilità di fare chiarezza".

L’attore-deputato ritiene che il premier sia "mal consigliato", perché deve ancora capire "che cosa vuole fare da grande", se lo statista o l’uomo di comunicazione, perché "tutto non si può fare". E aggiunge che non ci si sta occupando del bene del Paese, riferendosi ai migliaia di licenziati di Telecom, a Mediaset che "frena gli interessi del Paese. Blocca tutto, ne fa una questione di monopolio, controlla la Rai, frena La7".


"Berlusconi gestisce le nomine Rai - aggiunge - fa fatturare alla Rai Endemol che è sua, distrugge le piccole aziende di contenuti".

Qualcosa, secondo Barbareschi, "deve cambiare" perché il presidente del Consiglio "manca di rispetto al Paese e ai lavoratori. E a noi deputati: non possiamo essere trattati come sudditi mentre si trasforma lo Stato in un bordello".

La ritorsione non si fa attendere, subito si cerca di danneggiare colui che esce fuori dal coro...

Rai/ Barbareschi polemizza con Pdl, Cda rinvia ok a sua fiction

Il deputato-produttore: "Sono come Santoro"
Roma, 22 lug. (Apcom) - Scintille all'interno della maggioranza di centrodestra, nella odierna riunione del Cda della Rai. Dopo le polemiche dichiarazioni dell'attore, produttore e deputato Pdl di area finiana Luca Barbareschi contro Silvio Berlusconi, in Cda c'è stata qualche polemica fra i consiglieri di area Pdl Antonio Verro e Guglielmo Rositani (quest'ultimo è un ex An considerato di area 'finiana). "Berlusconi - ha detto stamattina a Repubblica Barbareschi - gestisce le nomine Rai, fa fatturare alla Rai Endemol che è sua, distrugge le piccole aziende". Nell'esaminare il piano fiction, è emerso il problema dell'insufficienza della scheda illustrativa sulla fiction dedicata allo sfortunato maratoneta Dorando Petri, quello che cadde, ormai privo di forze, pochi metri prima del traguardo alle Olimpiadi del 1908 e fu squalificato perché terminò il percorso con l'aiuto di qualche commissario di gara. I consiglieri Verro e Alessio Gorla (Pdl di area Fi), hanno chiesto un approfondimento sul progetto e sulla società di produzione di Barbareschi, cosa che ha suscitato la piccata reazione di Rositani. Verro conferma l'episodio, e rincara la dose, raggiunto telefonicamente dall'Apcom: "E' una pessima abitudine - dice - questa di Barbareschi di esternare insultando la Rai. Lo ha fatto più volte e questo viola il codice etico. Una norma di cui nessuno parla, ma che sono tenuti a rispettare tutti i dipendenti ma anche i fornitori e quanti hanno rapporti a qualsiasi titolo con l'azienda. Non si può prendere i soldi e poi sputare nel piatto dove mangia". Amareggiato Barbareschi, al telefono con Apcom commenta: "E' una cosa straordinaria, meravigliosa, non devo più lavorare, forse devo espatriare. Forse qualcuno non si rende conto che io dò da lavorare a 680 persone all'anno. Sto girando e consegnando altre produzioni alla Rai, poi improvvisamente in consiglio due di Forza Italia hanno dichiarato che la mia azienda non era all'altezza della Rai. Sono come Santoro, ormai epuriamo anche all'interno: va bene, vuol dire - conclude - che devo fermare un set e manderò a casa 100 persone domani mattina...".


La LIBERTA' e la DEMOCRAZIA sono su una nave che sta clamorosamente affondando senza che nesseno riesca ad INTERVENIRE, dal momento che chiunque esprime il proprio dissenso viene messo a TACERE. Il problema è che NOI siamo su questa nave e ci stiamo inabissando con essa.