Oggi dopo più di un anno (Marzo 2008 - Ottobre 2009) finalmete qualcuno ha deciso di muoversi e affrontare questi problemi.
Il dramma di questo paese sapete qual è?
Tratto da LA STAMPA.it
28/10/2009 - retroscena - maxi adesione all'iniziativa della regione
IL GRIDO DELLE SCUOLE:"CI SERVE AIUTO"
Il 95% degli istituti chiama polizia e carabinieri
MAURIZO TROPEANO
TORINO
Numeri che sono suonati come un campanello di allarme e che sono stati interpretati dall’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, come un segnale della necessità di seguire con attenzione il fenomeno e, soprattutto, di potenziare l’azione di prevenzione e di provare a farlo mettendo insieme le diverse istituzioni. E così non solo la sinergia anti-bulli sarà replicata in provincia di Torino ma sarà estesa resto della Regione. Venerdì la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, questori e comandanti provinciali dell’Arma firmeranno l’intesa. Solo Biella si è chiamata fuori dall’iniziativa.
Il testo del nuovo protocollo è stato approvato dalla Giunta regionale lo scorso 19 ottobre e in queste ore i dirigenti regionali e quelli di polizia e carabinieri stanno definendo i dettagli degli interventi. In questi anni di sperimentazione l’intervento delle forze dell’ordine si è svolto in due fasi. Nella prima agenti e militari incontrano il personale docente in collaborazione anche con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. L’obiettivo è offrire a dirigenti, docenti e non docenti un supporto tecnico-scientifico per attuare forme di prevenzione dei comportamenti a rischio e dei fenomeni di bullismo. Nella seconda fase gli esperti delle forze dell’ordine insieme agli insegnanti incontrano gli studenti. Spiega Pentenero: «L’azione educativa punta a far capire come alcuni livelli di comportamento degli studenti possano infrangere la legge e avere anche una rilevanza penale».
L’azione di prevenzione, però, sembra non bastare a chi opera nella scuola. Ieri i rappresentanti sindacali dell’Istituto Beccari hanno manifestato la loro solidarietà all’insegnante colpita nei giorni scorsi con una pistola ad aria compressa. Nella nota le Rsu, però, sottolineano come «da lungo tempo, in particolar modo negli istituti professionali, i docenti affrontino ricorrenti situazioni di emergenza professionale». I delegati sindacali parlano di «situazione di isolamento e solitudine» e di «categoria mortificata dal pregiudizio di una classe dirigente tronfia e inconsapevole dello stato delle cose». E denunciano la carenza «ormai drammatica delle risorse e degli strumenti normativi di intervento che sarebbero necessari per far fronte ai problemi di un’utenza ogni giorno più problematica e socialmente deteriorata».
Intanto l’arcivescovo, Severino Poletto, afferma: «Non bisogna essere teneri. Sono situazioni che richiedono vigilanza, non allarmismo ma genitori e insegnanti devono aprire gli occhi e fare il loro dovere».