mercoledì, ottobre 28, 2009

TORINO: LA SCUOLA CHIEDE AIUTO!!!


Nel Marzo 2008 proponemmo in consiglio comunale di lanciare la seguente campagna contro fumo, droga, gioco e alcol all'interno delle nostre scuole. La proposta voleva lanciare un segnale, far porre più attenzione sulle nuove generazioni, non venimmo ascoltati e la proposta non fu neanche ascoltata.

Solo un mese più tardi Aprile 2008 presentammo un'altra proposta sempre da lanciare all'interno delle nostre scuole, la campagna DON'T DRINK and DRIVE per educare i nostri giovani al sottrarsi dalla guida in stato di ebbrezza o sotto effeti di stupefacenti (non dovrebbero utilizzare entrambe le cose, ma prevenire è meglio che curare), ma non venimmo ascoltati nenache in quel caso.

Quest'anno ho ripreso ad affrontare questi problemi rispondendo con una lettera al Sen. Manzi nel post: A.N.P.I: DI FILIPPO RISPONDE AL SEN. MANZI

Dopo di che ho anche coinvolto tutte le istituzioni, i gruppi consiliari ed i partiti politici della nostra città a confrontarsi e a trovare INSIEME delle soluzioni su queste gravissime tematiche. L'ho fatto inviando una lettera, naturalmente protoccolata all'ufficio protocollo del nostro comune in data 20 ottobre 2009, poi pubblicata sul nostro blog il 25 ottobre 2009: PROBLEMI GIOVANILI: DI FILIPPO SCRIVE UNA LETTERA AL SINDACO, ALLA GIUNTA ed AL CONSIGLIO COMUNALE

Oggi dopo più di un anno (Marzo 2008 - Ottobre 2009) finalmete qualcuno ha deciso di muoversi e affrontare questi problemi.


Il dramma di questo paese sapete qual è?
Il fatto che non si valutano le idee, ma si valutano ancora i loghi o peggio ancora la provenienza. Quindi capita che un'idea buona viene bocciata e magari un'idea stupida approvata solo per una questione delle parti e questo ci fa ritrovare il paese che abbiamo.

Questo porta anche ad una fuga dei cervelli, le persone con idee non vengono fatte crescere come avviene negli altri paesi, anzi vengono schiacciate dal sistema e se si riesce ad eliminarle ancor meglio.

Tutto questo è da cambiare, se no la classifica delle potenze mondiali ci vedrà sempre scendere verso il basso e non salire verso l'alto.

Ed ora vi lascio leggere l'articolo che ci ha permesso di fare questa piccolissima riflessione.


Tratto da LA STAMPA.it
Articolo di Maurizio Tropeano

28/10/2009 - retroscena - maxi adesione all'iniziativa della regione

IL GRIDO DELLE SCUOLE:"CI SERVE AIUTO"

Il 95% degli istituti chiama polizia e carabinieri
MAURIZO TROPEANO

TORINO

In due anni il 95% delle 210 autonomie scolastiche della provincia di Torino ha utilizzato il protocollo d’intesa firmato dalla Regione, dall’ufficio scolastico regionale dalla Questura e dal comando provinciale dei Carabinieri che prevede un intervento didattico delle forze dell’ordine all’interno delle scuole per contrastare il bullismo.

Numeri che sono suonati come un campanello di allarme e che sono stati interpretati dall’assessore regionale all’Istruzione, Gianna Pentenero, come un segnale della necessità di seguire con attenzione il fenomeno e, soprattutto, di potenziare l’azione di prevenzione e di provare a farlo mettendo insieme le diverse istituzioni. E così non solo la sinergia anti-bulli sarà replicata in provincia di Torino ma sarà estesa resto della Regione. Venerdì la presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, questori e comandanti provinciali dell’Arma firmeranno l’intesa. Solo Biella si è chiamata fuori dall’iniziativa.

Il testo del nuovo protocollo è stato approvato dalla Giunta regionale lo scorso 19 ottobre e in queste ore i dirigenti regionali e quelli di polizia e carabinieri stanno definendo i dettagli degli interventi. In questi anni di sperimentazione l’intervento delle forze dell’ordine si è svolto in due fasi. Nella prima agenti e militari incontrano il personale docente in collaborazione anche con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. L’obiettivo è offrire a dirigenti, docenti e non docenti un supporto tecnico-scientifico per attuare forme di prevenzione dei comportamenti a rischio e dei fenomeni di bullismo. Nella seconda fase gli esperti delle forze dell’ordine insieme agli insegnanti incontrano gli studenti. Spiega Pentenero: «L’azione educativa punta a far capire come alcuni livelli di comportamento degli studenti possano infrangere la legge e avere anche una rilevanza penale».

L’azione di prevenzione, però, sembra non bastare a chi opera nella scuola. Ieri i rappresentanti sindacali dell’Istituto Beccari hanno manifestato la loro solidarietà all’insegnante colpita nei giorni scorsi con una pistola ad aria compressa. Nella nota le Rsu, però, sottolineano come «da lungo tempo, in particolar modo negli istituti professionali, i docenti affrontino ricorrenti situazioni di emergenza professionale». I delegati sindacali parlano di «situazione di isolamento e solitudine» e di «categoria mortificata dal pregiudizio di una classe dirigente tronfia e inconsapevole dello stato delle cose». E denunciano la carenza «ormai drammatica delle risorse e degli strumenti normativi di intervento che sarebbero necessari per far fronte ai problemi di un’utenza ogni giorno più problematica e socialmente deteriorata».

Intanto l’arcivescovo, Severino Poletto, afferma: «Non bisogna essere teneri. Sono situazioni che richiedono vigilanza, non allarmismo ma genitori e insegnanti devono aprire gli occhi e fare il loro dovere».