martedì, ottobre 20, 2009

POSTO FISSO: DI FILIPPO APPOGGIA TREMONTI

Da CORRIERE DELLA SERA.it Lunedì 19 ottobre 2009

Il Presidente della Confindustria Marcegaglia ed il Ministro della Funzione Pubblica Brunetta contestano le dichiarazioni del Ministro dell'Economia Tremonti che si schiera a favore del "POSTO FISSO" dicendo: "E' un ritorno al passato!".

Questo non capire l'importanza di un posto di lavoro a tempo indeterminato per poter realizzare progetti a lunga scadenza ci arreca MOLTO DISPIACERE.
Molti sono i giovani in difficoltà a causa di questo problema e tanti sono i nuclei famigliari che non possono nascere. Mi sembra assurdo che questo non venga capito da due persone intelligenti come Brunetta e Marcegaglia. Forse perchè loro non hanno mai avuto bisogno di fare un finanziamento per comprare un'automobile o un mutuo per comprare una casa.
Mi piacerebbe avessero ora 20 anni, però in una famiglia italiana media con una paga di soli 700€ al mese con contratti trimestrali co.co.pro ed intervalli di disoccupazione di giorni o mesi.

Per fortuna che Berlusconi invece prende una strada diversa da loro

Infatti Il nostro Premier difende le posizioni di Tremonti dicendo:
"La polemica della sinistra sulle dichiarazioni di Tremonti e sul posto fisso è l'ennesima conferma della malafede di molti esponenti della sinistra - afferma il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una dichiarazione - Confermo la mia completa sintonia con il ministro Tremonti. Per noi, come dimostrano i provvedimenti presi in questi mesi a tutela dell'occupazione, è del tutto evidente che il posto fisso è un valore e non un disvalore. Così come sono un 'valore' le cosiddette partite Iva".

"Il governo - ha aggiunto Berlusconi - è a fianco dei milioni di italiani che lavorano come collaboratori dipendenti così come è a fianco di milioni di italiani che intraprendono, rischiano e producono ricchezza per sè e per i loro collaboratori, nell'interesse dell'Italia".


LE DICHIARAZIONI DI TREMONTI CHE HANNO SUSCITATO TANTO FERMENTO.

Il ministro dell'Economia: «Meno cogestione e più compartecipazione nelle imprese»

Tremonti: «La mobilità non è un valore,il posto fisso è la base per progetti di vita»

«L'incertezza e la mutabilità lavorativa per alcuni sono un valore in sé, ma non per me»

MILANO - Il posto fisso è la base sulla quale costruire un progetto di vita e la famiglia, in quanto la mobilità lavortiva non è un valore di per sé. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, chiudendo i lavori di un convegno organizzato dalla Bpm. «Non credo che la mobilità di per sé sia un valore, penso che in strutture sociali come la nostra il posto fisso è la base su cui organizzare il tuo progetto di vita e la famiglia», ha affermato Tremonti.

L'ELOGIO DEL POSTO FISSO - «La variabilità del posto di lavoro, l'incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no - ha aggiunto il ministro -. C'è stata una mutazione quantitativa e anche qualitativa del posto di lavoro, da quello fisso a quello mobile. Per me l'obiettivo fondamentale è la stabilità del lavoro, che è base di stabilità sociale».

LA «COMPARTECIPAZIONE»
- «Questo Paese ha meno bisogno della cogestione e più bisogno della compartecipazione da parte dei lavoratori nelle imprese», ha proseguito Tremonti. «La cogestione, come nascita di figure imprenditoriali miste, mi sembra meno positiva, mentre credo sia più positiva l'informazione sulla gestione dell'impresa. Il meccanismo compartecipativo può anche avere forme diverse. Per esempio, un favore fiscale sulla detassazione degli straordinari».

LE REAZIONI
- Al convegno erano presenti anche i segretari confederali dei tre princiali sindacati italiani. «Sulla mobilità chiedete un commento all Confindustria», ha detto Guglielmo Epifani. Il numero uno della Cgil ha però sottolineato che la compartecipazione dei lavoratori sarebbe una soluzione auspicabile per un maggior coinvolgimento dei dipendenti nelle imprese, mentre una loro presenza nell'azionariato «non è la strada principale». Il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, ha invece sottolineato che «Tremonti parla come se fosse un nostro iscritto. Non so se gli farà piacere, ma è così». Il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, giudica invece «condivisibili» le parole del ministro . «L'esigenza di avere posti di lavoro stabili - ha detto - è un obiettivo che inseguiamo anche noi. Oggi il problema è quello di superare l'idea distorta di flessibilità. Chi è precario o flessibile deve essere pagato di più e avere più tutele e garanzie degli altri. Questo è un punto su cui la Cisl insiste da tempo».

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