venerdì, ottobre 23, 2009

TORINO: BULLISMO, STUDENTE MARCHIATO A FUOCO!!!

Da LA STAMPA Venerdì 23 ottobre 2009
articolo di F. Genta, N. Zanca

interviene la polizia. il ragazzo: «nei cambi d'ora bisogna guardarsi le spalle»

Steiner, ancora bulli. Marchiato a fuoco

Uno studente ferito dai compagni durante l'intervallo

F. GENTA, N. ZANCA

TORINO

Aggredito da due compagni e marchiato a fuoco. È successo ieri mattina a uno studente di 13 anni iscritto al primo anno dell’Istituto professionale Albe Steiner. È intervenuta la polizia. Il ragazzino è stato medicato al San Giovanni Bosco. Ha un’ustione di secondo grado sul braccio, dovrà essere operato da un chirurgo plastico. «Non ce l’avevano con me per qualche motivo particolare - ha spiegato Saverio - ero solo il più semplice da colpire. Stavo facendo un disegno in classe, fra la prima e la seconda ora. Dovevo guardarmi le spalle».

I due compagni sono stati denunciati per lesioni aggravate alla Procura dei Minori. L’Albe Steiner era già finito al centro di un caso di bullismo nell’inverno del 2006. Le angherie di quattro studenti nei confronti di un compagno disabile erano state filmate e messe su You Tube. Ora “il primino” marchiato a fuoco: «Non ho parole - dice la madre - è una storia di una stupidità agghiacciante».

Marchiato a fuoco. «Mi hanno aggredito senza un motivo. Semplicemente ero il più facile da colpire. Durante il cambio fra la prima e la seconda ora, in classe c’era la solita confusione. Io ero seduto al mio posto, stavo facendo un disegno. Lo giuro, tranquillo. Ho solo commesso l’errore di non guardarmi alle spalle».

Quasi si sente in colpa Saverio, 13 anni presto 14, studente iscritto al primo anno all’istituto professionale Albe Steiner. Racconta a suo padre quello che è successo, davanti al pronto soccorso del San Giovanni Bosco. Due compagni di classe - entrambi quattordicenni - gli sono saltati addosso alle spalle. Pare sia la moda del momento. Pare sia già successo altre volte. Avevano montato un marchio di ferro su una biro. Poi lo avevano tenuto a lungo sotto la fiamma dell’accendino. Così è stato marchiato Saverio. Come si fa con le bestie. Urla di dolore, rabbia. Confusione. In quel momento la classe era incustodita. Nell’istituto di Lungo Dora Napoli, a pochi passi dall’ingresso dell’Arsenale della Pace di Ernesto Olivero, è intervenuta la polizia. Gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia hanno steso un rapporto dettagliato per la Procura dei Minori. Sentiti diversi testimoni, sequestrato il pezzo di ferro servito per «il gioco».

Ora Saverio ha sul braccio destro un’ustione di secondo grado. Tre centimetri e mezzo per uno e mezzo. La pelle è sfregiata con una specie di “M” con dentro un cuoricino. Difficile capirne il significato, ammesso che ne abbia uno. Venti giorni di prognosi. Probabilmente dovrà essere sottoposto a un’operazione di chirurgia plastica. «È una storia assurda - dice esterrefatto il padre di Saverio - non sappiamo come classificarla. Mio figlio mi ha spiegato che in classe, durante i cambi d’ora, c’è una gran confusione. Bisogna stare sempre in guardia». È un ingegnere, vive nella zona di Chieri. La madre, a casa convalescente, ha accolto la notizia con grande preoccupazione: «Non ce l’avevano con lui. Non avevano litigato. Non era una ritorsione. Cercavano semplicemente qualcuno da marchiare. Pazzesco. Forse non sarà bullismo in senso classico.

Ma quello che è successo è di una stupidità agghiacciante ». Sul referto medico si parla di aggressione. All’Albe Steiner la storia dei marchi a fuoco è stata presa malissimo. È lo stesso istituto (ma una sede diversa) diventato tristemente famoso per le angherie di quattro studenti contro un ragazzo disabile, filmate e messe su YouTube. Era novembre 2006. Un storia vergognosa che aveva fatto il giro del mondo. E adesso suona quasi beffardo il premio assegnato a dicembre 2007 sempre all’Albe Steiner - quasi come un lieto fine obbligatorio - per un concorso antibullismo. Gli studenti avevano creato un manifesto. Sotto il disegno stilizzato di un pesce feroce contrastato da tanti pesci colorati, lo slogan era: «Insieme possiamo aiutarci». In classe, ieri mattina, non è successo. I testimoni però raccontano che tutto è durato un attimo.

Difficile reagire. Persino per rendersi conto. Ora si indaga. Le parole di Saverio hanno colpito gli investigatori: «È già successo ad altri compagni. Dovevo fare attenzione ». Si cercano eventuali riscontri. I due compagni di Saverio stanno andando incontro a una più che probabile sospensione. Oggi la decisione. Intanto sono stati denunciati per lesioni aggravate. Fuori da scuola il clima è teso: «La polizia è stata qui tutta la mattina, che brutta storia».


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