lunedì, maggio 24, 2010

COLLEGNO: 200.000 EURO PER IL NOSTRO EX ASSESSORE AL COMMERCIO

Mentre fiumi di demagogica furia moralizzatrice costringono politici e dirigenti pubblici a tagli draconiani dei loro emolumenti, il braccio destro di Saitta strappa un contratto d’oro: 140mila euro più premi di produzione. La pochade delle auto blu e bianche degli assessori

Gatti Carla
Per molti è lei, Carla Gatti detta Carlina, il vero presidente della Provincia di Torino. Una “lady di ferro” dietro le quinte. E si dice che nei pochi giorni in cui è in ferie, Antonio Saitta, nominalmente dal 2004 titolare di Palazzo Cisterna, entra in crisi come quell’uomo a cui venne sottratta l’ombra. E l’ombra è Carlina, classe 1961, sposata, una figlia, alessandrina e democristiana doc, giornalista, ex Telecity, ex dipendente (ufficio stampa) della Regione Piemonte, ex assessore al Commercio a Collegno, dal 2004 dirigente provinciale con carriera fulminante e adeguato pacco di incarichi.

A dispetto della crisi economica, dell’austerity, della necessità di ridurre gli stipendi ai grandi burocrati, ha firmato in questi giorni un contratto d’oro per 140 mila euro all’anno, più premi di produzione. Come dire oltre 200 mila a conti fatti.

Cifra stridente se si pensa che l’ente dice di essere senza soldi al punto da non riuscire neppure a sostituire il personale in maternità, dopo aver quasi eliminato le auto blu (ma non l’ammiraglia del presidente) e che ha perfino ridotto il servizio di pulizie negli uffici, oltre a lasciare spesso al freddo il personale per risparmiare sul riscaldamento. Per non parlare delle imprese che devono pagare gli interessi alle banche per avere un anticipo su quello che attendono dalla Provincia da anni.

Carlina Gatti, in realtà, “è la Provincia”. Arriva in via Maria Vittoria alle 8 e se ne va alle 20, quando va bene. Programma, istruisce, consiglia e controlla Saitta, fa da filtro (microporoso) a chi vuol parlargli, elabora le veline che sui giornali danno le poche notizie che escono sull’ente.

In quattro settimane, nel 2004, è diventata capo di gabinetto, portavoce di Saitta, dirigente del Servizio relazioni interne-esterne e comunicazione, direttore dell’area comunicazione e relazioni, direttore responsabile del settimanale “Cronache di Palazzo Cisterna”. E non basta: dall’agosto 2009 è “coordinatore interarea”, definizione burocratica che significa, in pratica, “la padrona”. E che giustificherebbe il contratto d’oro da 140 mila euro più premi. Peraltro ci sono molti altri dirigenti che nella “povera” Provincia incassano centinaia di migliaia di euro a fronte di risultati (vedi Viabilità ed Edilizia) spesso discutibili.

Di certo Carlina Gatti almeno i risultati li porta. Ed è anche abile. Due giorni fa, La Stampa, con un pezzo in prima pagina di cronaca, di certo partito come velina dall’ufficio della superdirigente, ha celebrato la “straordinaria” rinuncia alle auto blu da parte della Provincia nel rinnovato clima di austerity inaugurato dal neopresidente della Regione, Roberto Cota. In effetti di auto di rappresentanza a Palazzo Cisterna ne rimarrà solo una, la Thesis del presidente Saitta, con il famoso “fungo blu” che fu uno degli status symbol, nel 2004, della zarina, allora solo provinciale, Mercedes Bresso.

Così, d’ora in avanti, per gli assessori in regime di risparmio si apre la possibilità di usufruire della “navetta”, una malandata Multipla che collega con orari quasi fissi la sede storica di via Maria Vittoria con il super-palazzo di corso Inghilterra (dove però piove già nell’auditorium) e con la dependance, dimenticata da tutti, soprattutto dal servizio manutenzione, di corso Giovanni Lanza. Oppure, sempre gli assessori, a parte la propria vettura, potranno usare, guidandola personalmente, una delle modeste auto di servizio (Panda e Punto). In questa ventata di austerity, proprio mentre si firmava il contratto d’oro di Carlina Gatti, ci si è dimenticati che gli assessori potranno anche usufruire di un autonoleggio e passare dall’auto blu all’auto “bianca”, in quanto la Provincia ha da tempo stipulato una convenzione con una cooperativa di radiotaxi ed ogni assessore ha un proprio codice riservato per poterne usufruire senza limiti con fattura direttamente pagata dai Servizi generali. Il che, alla fine, non cambia molto. In passato gli spostamenti in taxi di un’assessora soprannominata “Sotto-i-capelli-niente” costarono più di un auto blu.

Tratto da Lo Spiffero