martedì, gennaio 18, 2011

PDL PIEMONTE: VITA DA SEPARATI IN CASA (Ghigo e Ghiglia vs Bonsignore)


Il gelo di Ghigo: «Pensassero alle elezioni...»
ALESSANDRO MONDO
TORINO

Ci sono particolari che riassumono questioni più ampie. Così la richiesta di disfarsi dei prestigiosi uffici di corso Vittorio, quartier generale del Pdl, acquista significato alla luce del perchè. «Non ci serve un palazzo aulico, chiuso al rapporto con gli elettori - avverte Daniele Cantore -. Meglio sostituirlo con 4-5 sezioni tra la gente». Applauso.

La platea era quella riunitasi ieri mattina alla Gam su impulso delle associazioni che fanno capo a pesi massimi e medi del Pdl: Bonsignore, Vignale, Burzi, Cantore, Ventriglia, Priano, Tentoni, Bonansea, Comba. Con l’adesione di Maria Teresa Armosino, uno dei referenti sul territorio. L’occasione formale era la prima assemblea dei Popolari Europei piemontesi in vista del nuovo Pdl vagheggiato da Berlusconi. Quella sostanziale rimandava alla volontà di contarsi da parte di quanti, con gradi di insofferenza diversi, eccepiscono sul partito così com’è. A maggior ragione, nella delicata fase di avvicinamento alle comunali.

Adesione massiccia, circa 500 persone, ed elencazione di obiettivi che - letti all’inverso -, marcano altrettanti deficit del Pdl. Il primo a entrare nel merito è stato Bonsignore, tra i registi dell’incontro e catalizzatore dei malpancisti: compresi quelli che, pur non volendo legarsi all’europarlamentare, hanno superato le remore dell’ultimo minuto sfidando l’irritazione della coppia Ghigo-Ghiglia, peraltro non invitati (c’era solo Giacometto, il coordinatore cittadino). Emblematica la precisazione di Burzi: «Sia chiaro, oggi non c’è nessuna eresia».

Più agganci con la società civile, più determinazione, promozione delle competenze, guai agli inciuci con gli avversari... Così Bonsignore. Parole d’ordine condivise e integrate da Armosino, Costa, Burzi, Vignale, Cantore, Tentoni, Bonansea, Ventriglia, Comba: inclusione; confronto; meritocrazia nella selezione dei dirigenti; rapporto stretto con la base; un programma elettorale veramente alternativo alla sinistra; pochi cedimenti ai «salotti sinistrorsi»; meno sudditanza verso la Lega. E via andare: dai quadri agli amministratori sul territorio (come Maurizio Tomeo, sindaco di Trofarello, o Gemma Amprino da Susa), fino ai rappresentanti nelle circoscrizioni più periferiche. Dove, a sentire gli interessati, la dirigenza non brilla per apparizioni.

Ora bisogna capire dove porterà questo percorso e quali i margini di dialogo con i coordinatori. «Ascolteremo tutti con pazienza - replica Ghigo -, ma non è il momento per distrarsi dall’obiettivo principale: cioè le comunali». Più tranchant Ghiglia: «Richieste condivisibili, se non fosse che il Pdl è già così... Lo segnalo a chi, non lavorando in prima linea, si limita a evocare problemi. Magari per portare a casa qualche preferenza».

Tratto da LA STAMPA