martedì, settembre 28, 2010

PIEMONTE: PERSI 16.000 POSTI DI LAVORO NEL 2010


Mentre i nostri politici continuano a parlare di affari familiari, che tutt'altro hanno a che fare con le reali problematiche del Paese, questo è quello che succede nella nostra Regione Piemonte:
quest'anno sono 16.000  i posti di lavoro perduti confrontando l'attuale trimestre con quello dell'anno passato.

Per non parlare della disoccupazione giovanile, che a livello nazionale è arrivata a sfiorare il 30%, e dell'attuale sistema del mondo lavoro diventato “precariato permanente” che rende la vita difficilissima, sia alle giovane generazioni, sia alle persone che perdono il posto di lavoro.

Non sarebbe il caso di affrontare i veri problemi del Paese al posto di parlare solo di stupidaggini?
Altro che parlare demagogicamente di ACQUA PUBBLICA, il primo punto che un Governo deve affrontare in questo periodo storico è sicuramente il LAVORO!!!

In calo la componente maschile, ma cresce l’occupazione femminile
TORINO


Calano gli occupati in Piemonte che nel secondo trimestre 2010 hanno registrato una flessione dello 0,9% su base annua, anche se a fronte di un calo della componente maschile, cresce l’occupazione femminile. Il dato emerge dalla rilevazione di Unioncamere Piemonte secondo cui nel secondo trimestre 2010 il numero degli occupati in Piemonte è pari a 1 milione 841 unità, oltre 16mila in meno rispetto allo stesso trimestre 2009. La caduta tendenziale dell’occupazione registra un calo della componente maschile del 2,9% pari a circa 31mila occupati in meno, controbilanciata dall’incremento di quella femminile, +1,9% pari a 15mila unità.

«Anche per il Piemonte si conferma purtroppo la dura regola di una difesa produttiva trainata dalle esportazioni a cui si accompagna una flessione dell’occupazione - commenta il presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello - I timori di qualche mese fa relativi all’onda lunga della crisi, che alla fine avrebbe colpito l’occupazione si sono rivelati veritieri. Spetta quindi agli attori locali lavorare sinergicamente per la competitività perché solo attraverso un territorio competitivo, e dunque più attrattivo sarà possibile costruire i presupposti per una ripresa dell’occupazione durevole e professionalmente qualificata».

Più occupazione, più competitività, più credito e meno burocrazia: sono i 4 pilastri del piano straordinario dell’occupazione del presidente della Regione Piemonte Roberto Cota e dall’assessore allo Sviluppo economico Massimo Giordano. Il provvedimento ha una dotazione finanziaria di oltre 390 milioni di euro, risorse in gran parte individuate nei fondi europei e, in parte nel bilancio regionale 2010, oltre 70 milioni in parte messi a disposizione dalle fondazioni bancarie.

Gli interventi riguardano sia gli incentivi diretti alle assunzioni, sia strumenti di natura indiretta che mirano a far crescere le imprese piemontesi e ad attrarne di nuove sul territorio regionale, oltre a forme di defiscalizzazione e semplificazione che hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito. Tra le misure che si intenda attuare, anche alcune finalizzate a contrastare la delocalizzazione: in ogni bando che attiverà misure di agevolazione alle imprese sarà inserito un vincolo di almeno 7 anni al mantenimento in Piemonte dell’unità produttiva.

Tratto da LA STAMPA