martedì, ottobre 05, 2010

PIEMONTE: RISCHIO FRANE E ALLUVIONI

Dieci anni fa le devastazioni in Piemonte e Val d'Aosta.
L'allarme idrogeologico interessa il 78% dei comuni piemontesi
elena masuelli


240mila piemontesi vivono ogni giorno esposti al pericolo di frane e alluvioni. L'apocalittica previsione, sostenuta da dati certi, è di Legambiente che, a dieci anni dall'alluvione che nella notte fra il 14 e 15 ottobre devastò Piemonte e Valle d' Aosta, lancia un nuovo allarme: "Da allora la situazione non è cambiata- accusa la presidente Vanda Busca-e le istituzioni devono cambiare rotta al più presto per evitare di andare incontro a nuovi guai".

Il rapporto "Ecosistema a rischio", redatto in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile, evidenzia le fragilità di un territorio in cui lo sviluppo urbanistico non ha tenuto conto di molte cautele: il 78% dei comuni piemontesi, 1046 paesi e città, ha abitazioni in aree a rischio idrogeologico. Il 18% ha interi quartieri in zone pericolose, mentre il 49% vi ha edificato strutture e fabbricati industriali. Emblematica la situazione della provincia di Asti, dove la percentuale di rischio è totale. Poco inferiore, fra il 95 e il 92%, per Cuneo, Alessandria e Verbania. Torino è all'82%, Novara al 61%.

Magra consolazione il fatto che, se poco si fa per evitare il disastro, ci si attrezza per fronteggiarlo, con la pianificazione dell'emergenza e l'organizzazione della protezione civile locale. Quasi tutti i comuni sono attrezzati con un protocollo che, in oltre la metà dei casi, è stato aggiornato negli ultimi due anni. Ancora frammentaria la capacità di informare la popolazione, soltanto il 27% delle municipalita' e' attiva su questo fronte. Stessa situazione per quel che riguarda la realizzazione di esercitazioni: solo un'amministrazione su quattro, infatti, ne ha organizzata almeno una nel proprio territorio durante l'ultimo anno.

Tratto da LA STAMPA