Andiamo sempre meglio eh?!?!
Fortunatamente questa volta i malfattori sono stati arrestati!!!
TORINO 05/02/2009 - Alla corsa all’oro rosso partecipano due protagonisti. Ci sono quelli che rubano, e quelli che piazzano il rame rubato. Quasi sempre, però, sono soltanto i primi a pagare. Questa volta, invece, nella rete tesa dagli uomini del commissariato Madonna di Campagna sono finiti tutti. I ladri, cinque romeni, sorpresi a bordo di un furgone che trasportava due tonnellate di rame appena “prelevato” da una fabbrica di Collegno. E i presunti ricettatori, due italiani titolari di una società di via Chatillon che commercia all’ingrosso rottami metallici. Gli stranieri sono stati arrestati, gli italiani denunciati, la sede della ditta, il furgone e l’auto posti sotto sequestro.
Il blitz degli uomini coordinati dal dirigente Antonio Politano è scattato ieri mattina all’alba, al termine di un’accurata indagine condotta dal personale di polizia giudiziaria del commissariato. I poliziotti, che seguivano i movimenti dei cinque romeni da mesi, li hanno intercettati in strada dell’Aeroporto. Erano appena usciti da una fabbrica in disuso di Collegno e si stavano dirigendo verso Torino, dove probabilmente era stato fissato l’appuntamento per la consegna della merce rubata durante la notte. Due tonnellate di rame, trasportate con un furgone bianco con la targa scritta a pennarello. Il camioncino era preceduto da un’auto, utilizzata probabilmente come “civetta”. L’accorgimento adottato da Danut D., Viorel C., Gheorghe N., Gheorghe B. e Remus Vasile D., però, non è servito. Le auto della polizia, alle 5 e 30, hanno puntato contro di loro i fari, e con un blitz fulmineo è scattato l’arresto.
I cinque, che indossavano tute da lavoro e scarpe antinfortunistica, sono stati accompagnati in questura per gli accertamenti del caso, e poi condotti in carcere.
Mentre in via Grattoni venivano completati gli accertamenti sulla banda, in via Chatillon altri poliziotti del commissariato apponevano i sigilli al portone della società che si sospetta piazzasse l’oro rosso sul mercato.
Stefano Tamagnone
Fortunatamente questa volta i malfattori sono stati arrestati!!!
TORINO 05/02/2009 - Alla corsa all’oro rosso partecipano due protagonisti. Ci sono quelli che rubano, e quelli che piazzano il rame rubato. Quasi sempre, però, sono soltanto i primi a pagare. Questa volta, invece, nella rete tesa dagli uomini del commissariato Madonna di Campagna sono finiti tutti. I ladri, cinque romeni, sorpresi a bordo di un furgone che trasportava due tonnellate di rame appena “prelevato” da una fabbrica di Collegno. E i presunti ricettatori, due italiani titolari di una società di via Chatillon che commercia all’ingrosso rottami metallici. Gli stranieri sono stati arrestati, gli italiani denunciati, la sede della ditta, il furgone e l’auto posti sotto sequestro.
Il blitz degli uomini coordinati dal dirigente Antonio Politano è scattato ieri mattina all’alba, al termine di un’accurata indagine condotta dal personale di polizia giudiziaria del commissariato. I poliziotti, che seguivano i movimenti dei cinque romeni da mesi, li hanno intercettati in strada dell’Aeroporto. Erano appena usciti da una fabbrica in disuso di Collegno e si stavano dirigendo verso Torino, dove probabilmente era stato fissato l’appuntamento per la consegna della merce rubata durante la notte. Due tonnellate di rame, trasportate con un furgone bianco con la targa scritta a pennarello. Il camioncino era preceduto da un’auto, utilizzata probabilmente come “civetta”. L’accorgimento adottato da Danut D., Viorel C., Gheorghe N., Gheorghe B. e Remus Vasile D., però, non è servito. Le auto della polizia, alle 5 e 30, hanno puntato contro di loro i fari, e con un blitz fulmineo è scattato l’arresto.
I cinque, che indossavano tute da lavoro e scarpe antinfortunistica, sono stati accompagnati in questura per gli accertamenti del caso, e poi condotti in carcere.
Mentre in via Grattoni venivano completati gli accertamenti sulla banda, in via Chatillon altri poliziotti del commissariato apponevano i sigilli al portone della società che si sospetta piazzasse l’oro rosso sul mercato.
Stefano Tamagnone