“Apprendiamo che la Regione darà avvio, tra qualche ora, ad una sperimentazione dell’utilizzo dei medici di base (medici di famiglia e pediatri) – spiega il capogruppo di Fi-Pdl Angelo Burzi - il cui costo ammonterebbe a quasi 10milioni di euro Si tratta di un’iniziativa del tutto avulsa dalla riorganizzazione di sistema e, soprattutto, fin dalle premesse non sarà estendibile all’universo dei medici e delle famiglie piemontesi”.
“Sfuggono in particolare – continua Burzi - i criteri della sperimentazione, le sue modalità e, soprattutto, la selezione dei trecento medici che vi saranno coinvolti”. Nell’interrogazione urgente presentata alla Giunta dal gruppo Fi-Pdl chiede se non si ravvisi il rischio che i 300 medici coinvolti nella sperimentazione rappresentino un gruppo di privilegiati poiché, a fronte di prestazioni obbligatorie per ciascun medico di base, è già del tutto assicurate nell’ordinario svolgimento della loro attività, verrà loro riconosciuto un considerevole incremento del corrispettivo economico. Inoltre si domanda se corrisponde al vero che, a partire dagli indici di valorizzazione, attraverso cui viene quantificata la prestazione del medico, in tale sperimentazione, si giungerà ad un costo totale annuale pari a 9.800.000,00 euro interamente a carico del bilancio regionale.
“Questa Giunta – conclude Burzi – continua a intervenire nel comparto sanitario in maniera rapsodica perseverando nell’aumento a dismisura dei costi, senza peraltro assicurare la qualità e l’efficacia del servizio reso ai cittadini piemontesi. Anche in questo caso, in un modo irresponsabile, Bresso e la sua assessora non tengono minimamente conto dell’esigenza di razionalizzare la funzione dei medici di base incrementandone la presenza e valorizzandone la professionalità presente sul territorio. Ancora una volta si preferisce la scorciatoria della demagogia, della retorica e soprattutto dello sforamento dei conti che, come è noto, grava su tutti i cittadini piemontesi”.
“Sfuggono in particolare – continua Burzi - i criteri della sperimentazione, le sue modalità e, soprattutto, la selezione dei trecento medici che vi saranno coinvolti”. Nell’interrogazione urgente presentata alla Giunta dal gruppo Fi-Pdl chiede se non si ravvisi il rischio che i 300 medici coinvolti nella sperimentazione rappresentino un gruppo di privilegiati poiché, a fronte di prestazioni obbligatorie per ciascun medico di base, è già del tutto assicurate nell’ordinario svolgimento della loro attività, verrà loro riconosciuto un considerevole incremento del corrispettivo economico. Inoltre si domanda se corrisponde al vero che, a partire dagli indici di valorizzazione, attraverso cui viene quantificata la prestazione del medico, in tale sperimentazione, si giungerà ad un costo totale annuale pari a 9.800.000,00 euro interamente a carico del bilancio regionale.
“Questa Giunta – conclude Burzi – continua a intervenire nel comparto sanitario in maniera rapsodica perseverando nell’aumento a dismisura dei costi, senza peraltro assicurare la qualità e l’efficacia del servizio reso ai cittadini piemontesi. Anche in questo caso, in un modo irresponsabile, Bresso e la sua assessora non tengono minimamente conto dell’esigenza di razionalizzare la funzione dei medici di base incrementandone la presenza e valorizzandone la professionalità presente sul territorio. Ancora una volta si preferisce la scorciatoria della demagogia, della retorica e soprattutto dello sforamento dei conti che, come è noto, grava su tutti i cittadini piemontesi”.