Intanto vorremo partire dall'articolo 1 dello statuto del POPOLO DELLA LIBERTA', sperando che chi ne fa parte lo abbia letto almeno una volta nella vita, anche se ne abbiamo dei seri dubbi...
che dice:
Art. 1 - Il Popolo della Libertà
Il Popolo della Libertà è un movimento di donne e uomini che credono nella libertà e vogliono rimanere liberi, e si riconoscono nei valori del Partito dei Popoli Europei: la dignità della persona, le centralità della famiglia, la libertà e la responsabilità, l’uguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Il Popolo della Libertà è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l’Italia, nel rispetto delle sue tradizioni di civiltà e di unità nazionale, sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale.
Il Popolo della Libertà riconosce e promuove la più ampia partecipazione popolare alla vita pubblica, sociale e nelle istituzioni; garantisce il rispetto del principio di pari opportunità fissato dall’art. 51 della Costituzione della Repubblica; esalta il riconoscimento del merito e rifiuta discriminazioni personali e sociali di qualunque natura.
Quanto sono belle queste parole, le condividiamo davvero a pieno e cerchiamo ogni giorno di metterle in atto nel migliore dei modi possibile, ma quelli che fanno parte del nostro stesso partito lo fanno o predicano bene e razzolano male???
Sembra proprio che tutto quello che si è scritto nell'Art .1 prima citato sia stato dimenticato a partire dalle candidature...
Il PDL è un grande partito, un grande progetto con delle ottime prospettive per il futuro, e noi che ne facciamo parte dobbiamo lavorare per migliorarlo e se ci sono cose che NON VANNO e NON CONDIVIDIAMO dobbiamo iniziare a DIRLO A GRAN VOCE (in pratica se siamo UOMINI e NON CAPORALI dobbiamo iniziare a tirare fuori gli ATTRIBUTI).
NON POSSIAMO PIU' ACCETTARE che ci siano persone che per questo partito diano l'anima tutti i giorni mettendosi in prima persona a servizio dei cittadini, sacrificando affetti, tempo e denaro per conservare questi VALORI e ve ne siano invece altri che NON fanno nulla e addirittura mettono in RIDICOLO tutto ciò togliendosi l'abito...
Questa è l'ultima delle tante che ci mette in grande imbarazzo e ci fa davvero preouccupare per il futuro... guardate un po':
A quattordici anni apparve nel programma tv di Oscar Di Maio
Francesca Pascale, la bella di Telecafone che ora sogna Montecitorio
(...Se apri un po' il corpino si alza l'auditel, se mostri un po' di coscia si alza l'auditel, se muovi il mandolino si alza l'auditel...)
Consigliera provinciale Pdl con delega ai grandi eventi: «Adoro Berlusconi. Politica e spettacolo? La stessa cosa»
NAPOLI — Sospetta che qualcuno abbia voluto farle un dispetto. Caricando su Youtube spezzoni di videoclip nei quali la consigliera provinciale del Pdl napoletano, la ventiquattrenne Francesca Pascale, eletta con settemila preferenze, con delega allo sport e agli spettacoli e in attesa di ricevere anche quella ai grandi eventi («Vorrei portare le tradizioni tipiche di Napoli in Europa»), balla con Oscar Di Maio, il cabarettista napoletano diventato famoso come protagonista di Telecafone.
La popolare trasmissione di Telecapri che da anni celebra la goffaggine di un personaggio dal linguaggio pappagonesco. «Avevo quattordici anni e d’estate mi divertivo», si schermisce la Pascale, oggi collaboratrice dell’ufficio stampa del ministero per i Beni culturali — «ricordo con tenerezza quelle mie partecipazioni. Riguardarmi oggi mi provoca imbarazzo. Non so chi abbia pubblicato quelle clip». Di recente, l’ex valletta del comico napoletano è stata fatta oggetto di articoli giornalistici, per via di alcune foto del 2006 che la ritraggono all’aeroporto assieme ad altre ragazze in partenza per Olbia. Ma lei, sgombrando il campo da insinuazioni, ha spiegato che quegli scatti fanno riferimento ad una trasferta organizzata per seguire un corso politico a Villa Certosa. Di contro, tiene a difendere a spada tratta la sua amicizia con Silvio Berlusconi, nata da quando capeggiava il comitato giovanile ‘‘Silvio ci manchi’’. Dunque, anche lei vanta un passato da showgirl. «Macché showgirl. Mi piaceva lo spettacolo. L’ultima volta sono comparsa in tv in una trasmissione che si chiamava Gap ( Generazione alla prova), in cui si discuteva di temi politici. Ricordo che soltanto io e un ragazzo italoamericano confessammo il nostro amore per Berlusconi».
E poi?
«Ho partecipato ad alcuni concorsi di bellezza. Alle selezioni per Miss Italia, dove vinsi la fascia di... mi sembra si chiamasse Miss Passepartout: consentiva di partecipare alle finali dell’anno successivo. E poi a Miss Grand Prix».
Come le è nata la passione politica?
«A 17 anni. Alla finale di Miss Grand Prix: dovevo vincere io quel concorso. Un giudice mi avvertì: ‘‘Lei ha vinto’’, mi disse, ‘‘porti in alto l’onore di Napoli’’».
Invece?
«I produttori regionali e nazionali si misero d’accordo per far vincere un’altra ragazza. Mi arrabbiai. Denunciai l’organizzatore. Andai anche in tv, ospite di Alda D’Eusanio, per far scoppiare il caso. Nella vita ho subìto tante altre ingiustizie. Non solo nel mondo dello spettacolo. Da qui, la passione per la politica, per un mondo più giusto».
E la passione per Berlusconi?
«Conobbi Antonio Martusciello, l’ex coordinatore regionale di Forza Italia: l’uomo del presidente in Campania. Me lo presentò un mio amico, Enrico Tammaro. Martusciello mi invitò a far parte del movimento giovanile. Nello stesso tempo fui eletta rappresentante d’istituto. Ho frequentato una scuola con una prevalente presenza comunista: l’istituto d’arte Palizzi di Napoli. Pensi che dopo le stragi dell’11 settembre comparvero sulle pareti dell’edificio delle caricature di Bush con scritte contro gli Stati Uniti». ...
Berlusconi?
«Sì, sì, arrivo. Il 24 agosto 2004, tornando dalle vacanze, con Fulvio Martusciello, per il quale lavoravo, mettemmo in piedi il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’: un gruppo di ragazze e ragazzi che seguiva Berlusconi in ogni manifestazione pubblica. Fu un periodo nero: perdemmo tutte le elezioni».
Per questo il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’ fu sciolto?
«Noooo. È che Silvio non ci manca più: da allora abbiamo vinto tutte le elezioni».
Si dice che il comitato sia fallito anche per via di quel litigio scoppiato tra lei e la sua ex amica, e mancata candidata alle europee, Emanuela Romano. Vero?
«È lei che ha litigato. Forse le dava fastidio che i giornalisti si rivolgessero a me; che Berlusconi mi chiamasse al telefono. Mi chiese di dimettermi da presidente del comitato per far posto a lei».
Al termine della manifestazione con Berlusconi al San Carlo, organizzata dall’Unione industriali di Napoli, lei inveì contro un’altra militante del Pdl che indignata contestò la sua partecipazione al corso di politica in Sardegna a causa dell’effetto suscitato dalla pubblicazione delle foto all’aeroporto. «Sì, dava ragione ai manifestanti che volevano interrompere la manifestazione del San Carlo e torto a me perché insinuava chissà che cosa avessi fatto in Sardegna».
Cosa pensa della polemica scoppiata intorno alle veline che dovevano essere candidate alle europee? «Che si è trattato solo di una polemica. Punto e basta. Inoltre, credo che la storia privata del presidente Berlusconi dovesse rimanere in famiglia».
Ha conosciuto Noemi Letizia?
«No, mai vista. Ho sofferto tanto durante la mia campagna elettorale per le provinciali. Il caso Noemi scoppiò proprio in quei giorni, quando il presidente andò alla festa di compleanno a Casoria. Io lo incontrai soltanto dopo, in serata, all’hotel Vesuvio».
Si dice che anche lei, in quel periodo, alloggiò al Vesuvio. Una maldicenza?
«È vero, ho alloggiato al Vesuvio per una settimana. Camera 232: lo ricordo ancora. Quel soggiorno mi fu regalato. La mia abitazione era inagibile, a causa dei lavori di ristrutturazione. Il regalo arrivò da Gennaro D’Elia, un amico, la cui moglie ha curato la mia campagna elettorale. È tutto certificato».
Lei quando conobbe Berlusconi?
«Il 5 ottobre 2004. Lo seguivo come se fosse una rockstar, Bon Jovi. Lo conobbi a Roma, durante un pranzo con gli europarlamentari. Me lo presentarono Antonio Tajani e suo cugino. Arrivai con la maglietta con su scritto: ‘‘Silvio ci manchi’’. E lui: ‘‘Ah, finalmente ti conosco’’».
Da allora, voilà: una scintilla. Amore o cosa?
«Adorazione vera. Ereditata dai miei genitori. Mio padre, io ero piccolissima, tornò a casa da Milano e ci parlò di Milano 2 e Milano 3 e di questo imprenditore straordinario. Mia mamma, che ho perso non molto tempo fa, prima di andarsene mi disse: ‘‘Salutami il presidente’’. Ora, quando sento Berlusconi al telefono o lo incontro a Roma gli chiedo sempre qualche consiglio. Lui mi fa: ‘‘Allora, cosa hai prodotto di buono? Abbiamo studiato? ».
Suo padre pure ha conosciuto Berlusconi?
«Sì, ma dopo di me. In prefettura a Napoli, al termine di una manifestazione: ha anche una foto ricordo con il presidente».
Sul suo profilo di Facebook lei si presenta come «Berlusconiana convinta e vaccinata! ». Condivide proprio tutto del premier?
«No, da napoletana sfegatata non condivido la sua fede per il Milan. E la sua eccessiva bontà ».
E del contestatissimo connubio tra spettacolo e politica?
«Penso siano ambiti non così distanti. Lo spettacolo come palcoscenico serio serve a divertire e ad educare. La politica è spettacolo quotidiano. Poi, c’è lo spettacolo nauseabondo: il teatrino della politica, quello che monta un caso intorno a Noemi».
Ha un sogno?
«Che la politica non faccia più parte del teatrino». (QUI forse ci starebbe bene il TRIO MEDUSA... sembra proprio una cazzata detta da lei questa risposta o no???)
E quello nel cassetto?
«Che io possa arrivare, un giorno, a sedere tra i banchi di Montecitorio (DIO ce ne scampi, perfavore). Ma anche un nuovo scudetto per il Napoli. Sono una patita. Vado da sempre allo stadio. In curva, una volta, finii nel bel mezzo di una rissa. Tornai a casa sporca di sangue. Da allora promisi a mia mamma di frequentare il settore dei Distinti».
Tiene più per il Napoli o per il Pdl?
«Il Napoli è una fede. Il Pdl un obiettivo».
Per l’anno prossimo vede meglio Cosentino candidato alla Regione o la Carfagna?
«Se Mara accettasse mi farebbe piacere perché è una donna. Con Cosentino avremmo un politico di esperienza. Con tutta la stima che nutro per il presidente degli industriali Lettieri, preferisco comunque un politico ».
Dove andrà in vacanza?
«In Sardegna, a Porto Cervo... Scherzo. Alle Eolie. Anche se dalla Sardegna ho ricevuto tanti inviti».
Da Berlusconi?
«No, lui non andrà. Ho ricevuto inviti da tanti altri amici».
Angelo Agrippa
10 agosto 2009 (ultima modifica: 11 agosto 2009)
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
che dice:
Art. 1 - Il Popolo della Libertà
Il Popolo della Libertà è un movimento di donne e uomini che credono nella libertà e vogliono rimanere liberi, e si riconoscono nei valori del Partito dei Popoli Europei: la dignità della persona, le centralità della famiglia, la libertà e la responsabilità, l’uguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Il Popolo della Libertà è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l’Italia, nel rispetto delle sue tradizioni di civiltà e di unità nazionale, sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale.
Il Popolo della Libertà riconosce e promuove la più ampia partecipazione popolare alla vita pubblica, sociale e nelle istituzioni; garantisce il rispetto del principio di pari opportunità fissato dall’art. 51 della Costituzione della Repubblica; esalta il riconoscimento del merito e rifiuta discriminazioni personali e sociali di qualunque natura.
Quanto sono belle queste parole, le condividiamo davvero a pieno e cerchiamo ogni giorno di metterle in atto nel migliore dei modi possibile, ma quelli che fanno parte del nostro stesso partito lo fanno o predicano bene e razzolano male???
Sembra proprio che tutto quello che si è scritto nell'Art .1 prima citato sia stato dimenticato a partire dalle candidature...
Il PDL è un grande partito, un grande progetto con delle ottime prospettive per il futuro, e noi che ne facciamo parte dobbiamo lavorare per migliorarlo e se ci sono cose che NON VANNO e NON CONDIVIDIAMO dobbiamo iniziare a DIRLO A GRAN VOCE (in pratica se siamo UOMINI e NON CAPORALI dobbiamo iniziare a tirare fuori gli ATTRIBUTI).
NON POSSIAMO PIU' ACCETTARE che ci siano persone che per questo partito diano l'anima tutti i giorni mettendosi in prima persona a servizio dei cittadini, sacrificando affetti, tempo e denaro per conservare questi VALORI e ve ne siano invece altri che NON fanno nulla e addirittura mettono in RIDICOLO tutto ciò togliendosi l'abito...
Questa è l'ultima delle tante che ci mette in grande imbarazzo e ci fa davvero preouccupare per il futuro... guardate un po':
A quattordici anni apparve nel programma tv di Oscar Di Maio
Francesca Pascale, la bella di Telecafone che ora sogna Montecitorio
(...Se apri un po' il corpino si alza l'auditel, se mostri un po' di coscia si alza l'auditel, se muovi il mandolino si alza l'auditel...)
Consigliera provinciale Pdl con delega ai grandi eventi: «Adoro Berlusconi. Politica e spettacolo? La stessa cosa»
NAPOLI — Sospetta che qualcuno abbia voluto farle un dispetto. Caricando su Youtube spezzoni di videoclip nei quali la consigliera provinciale del Pdl napoletano, la ventiquattrenne Francesca Pascale, eletta con settemila preferenze, con delega allo sport e agli spettacoli e in attesa di ricevere anche quella ai grandi eventi («Vorrei portare le tradizioni tipiche di Napoli in Europa»), balla con Oscar Di Maio, il cabarettista napoletano diventato famoso come protagonista di Telecafone.
La popolare trasmissione di Telecapri che da anni celebra la goffaggine di un personaggio dal linguaggio pappagonesco. «Avevo quattordici anni e d’estate mi divertivo», si schermisce la Pascale, oggi collaboratrice dell’ufficio stampa del ministero per i Beni culturali — «ricordo con tenerezza quelle mie partecipazioni. Riguardarmi oggi mi provoca imbarazzo. Non so chi abbia pubblicato quelle clip». Di recente, l’ex valletta del comico napoletano è stata fatta oggetto di articoli giornalistici, per via di alcune foto del 2006 che la ritraggono all’aeroporto assieme ad altre ragazze in partenza per Olbia. Ma lei, sgombrando il campo da insinuazioni, ha spiegato che quegli scatti fanno riferimento ad una trasferta organizzata per seguire un corso politico a Villa Certosa. Di contro, tiene a difendere a spada tratta la sua amicizia con Silvio Berlusconi, nata da quando capeggiava il comitato giovanile ‘‘Silvio ci manchi’’. Dunque, anche lei vanta un passato da showgirl. «Macché showgirl. Mi piaceva lo spettacolo. L’ultima volta sono comparsa in tv in una trasmissione che si chiamava Gap ( Generazione alla prova), in cui si discuteva di temi politici. Ricordo che soltanto io e un ragazzo italoamericano confessammo il nostro amore per Berlusconi».
E poi?
«Ho partecipato ad alcuni concorsi di bellezza. Alle selezioni per Miss Italia, dove vinsi la fascia di... mi sembra si chiamasse Miss Passepartout: consentiva di partecipare alle finali dell’anno successivo. E poi a Miss Grand Prix».
Come le è nata la passione politica?
«A 17 anni. Alla finale di Miss Grand Prix: dovevo vincere io quel concorso. Un giudice mi avvertì: ‘‘Lei ha vinto’’, mi disse, ‘‘porti in alto l’onore di Napoli’’».
Invece?
«I produttori regionali e nazionali si misero d’accordo per far vincere un’altra ragazza. Mi arrabbiai. Denunciai l’organizzatore. Andai anche in tv, ospite di Alda D’Eusanio, per far scoppiare il caso. Nella vita ho subìto tante altre ingiustizie. Non solo nel mondo dello spettacolo. Da qui, la passione per la politica, per un mondo più giusto».
E la passione per Berlusconi?
«Conobbi Antonio Martusciello, l’ex coordinatore regionale di Forza Italia: l’uomo del presidente in Campania. Me lo presentò un mio amico, Enrico Tammaro. Martusciello mi invitò a far parte del movimento giovanile. Nello stesso tempo fui eletta rappresentante d’istituto. Ho frequentato una scuola con una prevalente presenza comunista: l’istituto d’arte Palizzi di Napoli. Pensi che dopo le stragi dell’11 settembre comparvero sulle pareti dell’edificio delle caricature di Bush con scritte contro gli Stati Uniti». ...
Berlusconi?
«Sì, sì, arrivo. Il 24 agosto 2004, tornando dalle vacanze, con Fulvio Martusciello, per il quale lavoravo, mettemmo in piedi il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’: un gruppo di ragazze e ragazzi che seguiva Berlusconi in ogni manifestazione pubblica. Fu un periodo nero: perdemmo tutte le elezioni».
Per questo il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’ fu sciolto?
«Noooo. È che Silvio non ci manca più: da allora abbiamo vinto tutte le elezioni».
Si dice che il comitato sia fallito anche per via di quel litigio scoppiato tra lei e la sua ex amica, e mancata candidata alle europee, Emanuela Romano. Vero?
«È lei che ha litigato. Forse le dava fastidio che i giornalisti si rivolgessero a me; che Berlusconi mi chiamasse al telefono. Mi chiese di dimettermi da presidente del comitato per far posto a lei».
Al termine della manifestazione con Berlusconi al San Carlo, organizzata dall’Unione industriali di Napoli, lei inveì contro un’altra militante del Pdl che indignata contestò la sua partecipazione al corso di politica in Sardegna a causa dell’effetto suscitato dalla pubblicazione delle foto all’aeroporto. «Sì, dava ragione ai manifestanti che volevano interrompere la manifestazione del San Carlo e torto a me perché insinuava chissà che cosa avessi fatto in Sardegna».
Cosa pensa della polemica scoppiata intorno alle veline che dovevano essere candidate alle europee? «Che si è trattato solo di una polemica. Punto e basta. Inoltre, credo che la storia privata del presidente Berlusconi dovesse rimanere in famiglia».
Ha conosciuto Noemi Letizia?
«No, mai vista. Ho sofferto tanto durante la mia campagna elettorale per le provinciali. Il caso Noemi scoppiò proprio in quei giorni, quando il presidente andò alla festa di compleanno a Casoria. Io lo incontrai soltanto dopo, in serata, all’hotel Vesuvio».
Si dice che anche lei, in quel periodo, alloggiò al Vesuvio. Una maldicenza?
«È vero, ho alloggiato al Vesuvio per una settimana. Camera 232: lo ricordo ancora. Quel soggiorno mi fu regalato. La mia abitazione era inagibile, a causa dei lavori di ristrutturazione. Il regalo arrivò da Gennaro D’Elia, un amico, la cui moglie ha curato la mia campagna elettorale. È tutto certificato».
Lei quando conobbe Berlusconi?
«Il 5 ottobre 2004. Lo seguivo come se fosse una rockstar, Bon Jovi. Lo conobbi a Roma, durante un pranzo con gli europarlamentari. Me lo presentarono Antonio Tajani e suo cugino. Arrivai con la maglietta con su scritto: ‘‘Silvio ci manchi’’. E lui: ‘‘Ah, finalmente ti conosco’’».
Da allora, voilà: una scintilla. Amore o cosa?
«Adorazione vera. Ereditata dai miei genitori. Mio padre, io ero piccolissima, tornò a casa da Milano e ci parlò di Milano 2 e Milano 3 e di questo imprenditore straordinario. Mia mamma, che ho perso non molto tempo fa, prima di andarsene mi disse: ‘‘Salutami il presidente’’. Ora, quando sento Berlusconi al telefono o lo incontro a Roma gli chiedo sempre qualche consiglio. Lui mi fa: ‘‘Allora, cosa hai prodotto di buono? Abbiamo studiato? ».
Suo padre pure ha conosciuto Berlusconi?
«Sì, ma dopo di me. In prefettura a Napoli, al termine di una manifestazione: ha anche una foto ricordo con il presidente».
Sul suo profilo di Facebook lei si presenta come «Berlusconiana convinta e vaccinata! ». Condivide proprio tutto del premier?
«No, da napoletana sfegatata non condivido la sua fede per il Milan. E la sua eccessiva bontà ».
E del contestatissimo connubio tra spettacolo e politica?
«Penso siano ambiti non così distanti. Lo spettacolo come palcoscenico serio serve a divertire e ad educare. La politica è spettacolo quotidiano. Poi, c’è lo spettacolo nauseabondo: il teatrino della politica, quello che monta un caso intorno a Noemi».
Ha un sogno?
«Che la politica non faccia più parte del teatrino». (QUI forse ci starebbe bene il TRIO MEDUSA... sembra proprio una cazzata detta da lei questa risposta o no???)
E quello nel cassetto?
«Che io possa arrivare, un giorno, a sedere tra i banchi di Montecitorio (DIO ce ne scampi, perfavore). Ma anche un nuovo scudetto per il Napoli. Sono una patita. Vado da sempre allo stadio. In curva, una volta, finii nel bel mezzo di una rissa. Tornai a casa sporca di sangue. Da allora promisi a mia mamma di frequentare il settore dei Distinti».
Tiene più per il Napoli o per il Pdl?
«Il Napoli è una fede. Il Pdl un obiettivo».
Per l’anno prossimo vede meglio Cosentino candidato alla Regione o la Carfagna?
«Se Mara accettasse mi farebbe piacere perché è una donna. Con Cosentino avremmo un politico di esperienza. Con tutta la stima che nutro per il presidente degli industriali Lettieri, preferisco comunque un politico ».
Dove andrà in vacanza?
«In Sardegna, a Porto Cervo... Scherzo. Alle Eolie. Anche se dalla Sardegna ho ricevuto tanti inviti».
Da Berlusconi?
«No, lui non andrà. Ho ricevuto inviti da tanti altri amici».
Angelo Agrippa
10 agosto 2009 (ultima modifica: 11 agosto 2009)
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
A questo punto il prossimo anno per la
REGIONE PIEMONTE
vogliamo
ER PIOTTA PRESIDENTE!!!
REGIONE PIEMONTE
vogliamo
ER PIOTTA PRESIDENTE!!!
EVVIVA LA LIBERTA' DI PENSIERO!!!
A TUTTI QUELLI CHE NON CI STANNO PIU' A QUESTO MODO DI FARE POLITICA DICIAMO:
"TIRIAMO FUORI GLI ATTRIBUTI E COMBATTIAMO PER DIFENDERE IL NOSTRO IDEALE!!!"
A TUTTI QUELLI CHE NON CI STANNO PIU' A QUESTO MODO DI FARE POLITICA DICIAMO:
"TIRIAMO FUORI GLI ATTRIBUTI E COMBATTIAMO PER DIFENDERE IL NOSTRO IDEALE!!!"