giovedì, maggio 07, 2009

PDL-LN: CLAUDIA PORCHIETTO scrive ai COLLEGNESI tramite INFORMARE COLLEGNO assicurandoci il suo appoggio politico

La candidata alla PRESIDENZA della PROVINCIA di TORINO CLAUDIA PORCHIETTO candidate per il POPOLO DELLA LIBERTA' e la LEGA NORD scrive ai COLLEGNESI tramite il nostro blog.
Questo fa intuire che il nostro lavoro è stato apprezzato anche dai nostri politici, Provinciali, Regionali e Nazionali.


E’ ora di abbassare la tariffa dei rifiuti.

La politica del duo Bresso-Saitta, in 15 anni di amministrazione provinciale, non è riuscita ad affrontare seriamente il problema della raccolta e gestione dei rifiuti. Continui e costanti rinvii, assenza di decisioni e scarsa capacità di difendere le scelte fatte, hanno portato il nostro territorio in una situazione molto difficile, nella quale l’unica costante è stata il continuo aumento della tassa, poi divenuta tariffa, per la raccolta dei rifiuti. Fatto che ha enormemente penalizzato i cittadini.
Un esempio di tutto ciò è la situazione di vera emergenza in cui ci troveremo con la chiusura della discarica di Basse di Stura a fine 2009. Fatto che avverrà nella totale immobilità del cantiere per la realizzazione del termovalorizzatore. Problema la cui soluzione, per la giunta Saitta, ha voluto dire la necessità di raggiungere un accordo con il Cidiu di Collegno, trasformato in una alleanza con l’acquisto da parte di Amiat del 5% della stessa Cidiu, per l’utilizzo della discarica dell’azienda collegnese. Ma è al capitolo raccolta rifiuti che il fallimento della politica dell’attuale Provincia è stato più evidente. Fermo restando il necessario e imprescindibile concetto di differenziazione dei rifiuti per una loro migliore gestione, la raccolta di essi definita “Porta a Porta” ha creato una mole incredibile di disagi, accoppiati ad un aumento dei costi per l’utente che nella sola Collegno ha sfiorato il 120%. Ebbene il sistema di raccolta “Porta a Porta” ha fatto ormai il suo tempo, va bloccato e ripensato. La via sarà una rimodulazione del servizio raccolta secondo nuovi modelli con un passaggio dal “porta a porta” spinto messo in atto oggi ad un sistema più efficiente e meno costoso per cittadini ed imprese, che preveda aree di smistamento, raccolta degli sfalci, aree ecologiche attrezzate e zone per il materiale edile di risulta. In tema di rifiuti, quindi, un obbiettivo sarà l’abolizione della raccolta porta a porta, costosa, che non ha portato alcun vantaggio in termini di riduzione della tariffa, ma ha moltiplicato i costi e i disagi, per un sistema di raccolta che sia meno impattante per gli utenti e che possa garantire effettivi obbiettivi di riduzione della tariffa rifiuti. Riduzione della tariffa che però potrà avvenire anche tramite un ulteriore passaggio. In questi anni infatti lo slogan della gestione Saitta sembra essere stato "più differenzi più paghi". Nel senso che più è aumentata la differenziazione, maggiore è stato il costo per il cittadino. Un fatto assurdo, che è l’esatto opposto di quanto avviene in tutti gli altri stati europei. La logica del rifiuto differenziato, infatti, è che questo si deve trasformare in una risorsa, con un conseguente ritorno a chi la conferisce, cioè al cittadino. Perché da noi è accaduto l’esatto contrario? Una ragione è da individuare nella crescita sia nel numero che nella burocratizzazione dei consorzi che gestiscono la raccolta rifiuti sul territorio della provincia. L’inversione di tendenza, dunque, avverrà solo con una razionalizzazione, in termini di efficacia ed efficienza, dei consorzi raccolta rifiuti (sono otto quelli che operano in provincia di Torino, un numero elevato di strutture che nel tempo sono divenute anche un comodo serbatoio di poltrone per distribuire incarichi, consulenze, impieghi e cosiddetti “posti di sottogoverno”). L’efficacia e l’efficienza però non si raggiunge solo con il semplice accorpamento di tali aziende: è fondamentale la capacità gestionale di tali strutture con il fine dei erogare i servizi. Il primo intervento da effettuare sarà dunque quello di tagliare le troppe spese inutili dei consorzi, rivedendo, in aumento, il numero degli addetti destinati alla raccolta e, al ribasso, il numero di burocrati presenti in ogni consorzio. La differenziazione, infine, è solo uno dei passaggi, che perde di efficacia se non viene preceduta da un’azione volta a ridurre i rifiuti e non è seguita da altre azioni non solo connesse alle modalità di smaltimento ma soprattutto alla capacità di razionalizzazione del settore nel suo complesso Riordinare il settore di raccolta, gestione e smaltimento rifiuti non sarà un compito facile, il lavoro sarà duro. Ma l’obbiettivo è uno solo: è ora di abbassare la tariffa dei rifiuti, trovando un’alternativa più efficiente al “porta a porta”. Questo è il mio impegno.

Claudia Porchietto