lunedì, febbraio 06, 2012

PIEMONTE: IL PDL SI DIVIDE E METTE IN CRISI COTA


Vito Bonsignore e Angelo Burzi
Progett'Azione (la corrente PDL: Vito Bonsignore, Angelo Burzi) fa sentire il suo peso in Regione Piemonte ed i Coordinatori del PDL Sen. Enzo Ghigo e l'On. Agostino Ghiglia ed il Presidente Cota entrano in netta difficoltà...

IL PERCHE' DELLA CRISI IN REGIONE PIEMONTE:

Torino, 3 febbraio 2012

COMUNICATO STAMPA

Oggetto:
PROGETT’AZIONE- POPOLARI PIEMONTESI (PDL): BOCCIATE LE NOSTRE PROPOSTE. ORA RIMETTERE IN DISCUSSIONE IL PROGRAMMA DELLA MAGGIORANZA.
Oggi in seduta di Prima Commissione programmazione e bilancio è stato respinto, a causa del voto dei colleghi del PDL e della Lega, l’emendamento a nostra firma, relativo alla riduzione delle spese di consulenza, delle spese di rappresentanza e del personale negli Enti e Agenzie regionali.

La componente di “Progett’Azione-Popolari Piemontesi” del gruppo regionale del PDL, nonostante il voto di oggi, ribadisce il proprio convinto perseguimento degli obiettivi di contenimento della spesa pubblica regionale e giudica inspiegabile, oltre che ondivago, l’atteggiamento della Presidenza del gruppo del PDL, della Lega Nord e della giunta su temi che dovrebbero stare al centro delle politiche di efficienza e rigore dell’intero centrodestra, in particolar modo nella difficile situazione nazionale e regionale che impone la programmazione di misure straordinarie.

Il voto di oggi, che pare dettato dal dissenso politico nei confronti dei presentatori, impone la necessità di rimettere in discussione i motivi che tengono in piedi l’attuale maggioranza.

A tal fine si comunica che Lunedì alle ore 11.30 si terrà una conferenza stampa presso la Sala dei Presidenti del Consiglio regionale, in cui si affronteranno i motivi che ci porteranno ad una necessaria crisi di maggioranza al fine di dare risposte concrete ai piemontesi.

Progett’Azione – Popolari Piemontesi


L'artiocolo tratto da LA STAMPA del 04/02/2012 sulla crisi regionale
di Maurizio Tropeano

I ribelli del Pdl minacciano la crisi in Regione

La rottura sui tagli della spesa: “Giunta ondivaga”. 
Ghigo accusa: solo un ricatto per i nostri congressi

Alla fine dopo settimane di tira e molla i sette consiglieri regionali ribelli del Pdl hanno deciso di andare oltre il semplice dissenso di partito ma di dare un segnale più forte anche al presidente Roberto Cota: «E’ necessario rimettere in discussione i motivi che tengono in piedi l’attuale maggioranza», annuncia la corrente di Progett’Azione.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la bocciatura da parte della commissione Bilancio di un emendamento sui costi di rappresentanza e di funzionamento degli enti dipendenti presentato da Gianluca Vignale e messo ai voti nonostante l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, e gli altri azzurri avessero chiesto di ritirarlo.

«Il gruppo Pdl si è spaccato. Una divisione politica già annunciata che sta paralizzando i lavori regionali», attacca il capogruppo Pd. Quello che Aldo Reschigna non poteva sapere è che la divisione annunciata si è trasformata nel corso delle ore in annuncio di crisi: «Vogliano raggiungere gli obiettivi del contenimento della spesa pubblica regionale e giudichiamo inspiegabile, oltre che ondivago, l’atteggiamento della presidenza del gruppo del Pdl, della Lega Nord e della giunta su temi che dovrebbero stare al centro delle politiche dell’intero centrodestra».

I «ribelli», questa volta, la prima, chiamano in causa anche la giunta. Il Governatore Cota sceglie di non intervenire e lascia la replica al capogruppo leghista, Mario Carossa: «Siamo assolutamente tranquilli e convinti della bontà e correttezza delle nostre scelte, così come lo siamo del programma che proseguiamo a realizzare con il Pdl. L’alleanza è salda».

Se questa interpretazione è corretta allora i problemi sono tutti all’interno degli azzurri. Il coordinatore regionale del Pdl, Enzo Ghigo, lo conferma: «Si tratta di una mossa nel classico stile di Bonsignore e Burzi, un ultimo tentativo di ricatto in vista dei congressi provinciali. La mossa non è sicuramente stata fatta nell’interesse dei piemontesi». Ghigo, e con lui il numero 2 Agostino Ghiglia, però, non hanno intenzione di arrivare ad un compromesso: «Abbiamo cercato in tutti i modi il confronto e avviato un discorso di apertura senza ottenere risposte. Adesso vorrebbero costringerci ad un accordo in extremis ma è arrivata l’ora di contare i voti. Su questo c’è il via libera di Alfano».

E il capogruppo Luca Pedrale, attacca: «Si tratta di una decisione grave e incomprensibile. Ho convocato il gruppo lunedì mattina». Tra gli azzurri «ortodossi» si fa notare come il comunicato non rechi le firme dei sette consiglieri ma solo il simbolo della componente. Un modo di dire che non tutti i ribelli sarebbero pronti a fare la crisi.

Angelo Burzi, uno dei «ribelli», risponde così: «Lo svolgimento dei congressi del Pdl non c’entra nulla. Nel corso dell’ultimo anno si sono sommate una serie di incomprensioni sul programma che a questo punto diventa necessario affrontare. Abbiamo detto basta solo per poter discutere nel merito». E poi aggiunge: «E chi l’ha detto che sulle nostre idee liberal-riformiste non si possano ritrovare anche altri consiglieri?».

Forse non è un caso che il governatore abbia accettato l’invito del pensionato Michele Giovine per visitare la biennale di Vittorio Sgarbi. E Giovine con Maurizio Lupi (Verdi-Verdi), spiegano: «Non si può sempre fingere che non ci siano problemi, perché, a forza di chiudere gli occhi ed accantonarli, si ingigantiscono ancora di più. Sarebbe utile riprendere la buona pratica di riunirsi con regolarità».