Valvole Termostatiche Digitali - Risparmio Energetico |
Tratto da LA STAMPA 04/03/2012
La legge prevedeva l'obbligo di installazione entro settembre 2012
Alessandro Mondo
Torino
Avviso agli amministratori di condominio: e per conoscenza, ai condomini. Se avete iscritto all’ordine del giorno delle assemblee dei caseggiati l’obbligo di installazione delle termovalvole, con riferimento ai nuovi dispositivi “salva-consumo», prendetevi una pausa di riflessione. Ci sono buone probabilità che la scadenza del primo settembre 2012, prevede l’installazione degli apparecchi per tutti gli impianti centralizzati del Piemonte, venga rimandata alla ristrutturazione o nuova installazione dell’impianto termico.
La svolta è contenuta nella proposta di delibera della Lega Nord in Regione, sulla quale molto probabilmente convergerà l’opposizione. L’apertura arriva da Aldo Reschigna, capogruppo Pd: «Non ho ancora letto il documento della Lega ma confermo fin d’ora la disponibilità a sostenere tutte le iniziative che in questi tempi difficili possono alleggerire la pressione sulle famiglie». Una notizia non di poco conto, data la preoccupazione di molti alla prospettiva di sacrificare 120-150 euro a radiatore sull’altare della sostenibilità ambientale e, anche questo va detto, sul risparmio. Quanto basta per attendere che la politica faccia il suo corso: mercoledì la proposta di delibera - primo firmatario Antonello Angeleri, presidente della commissione urbanistica in quota Lega - sarà esaminata e poi dirottata in Consiglio regionale: dove, salvo colpi di scena, verrà approvata. La premessa, spiega Mario Carossa, capogruppo del Carroccio, è la crisi economica. Da qui la volontà di ridiscutere la delibera della giunta-Bresso che aveva esteso a tutti i caseggiati la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per ogni alloggio, già obbligatoria per gli edifici che hanno ottenuto il permesso di costruzione dal giugno 2000.
Un piano in due tempi: per le strutture esistenti, la cui costruzione è stata autorizzata dopo il luglio 1991, la scadenza era fissata a settembre 2009; per quelle ante ’91 il termine scadrà a settembre 2012. Da qui l’attivarsi degli amministratori di condominio - in vista della scadenza stanno ponendo la questione nelle assemblee dei caseggiati, con i preventivi del caso - e i timori di chi paventa un nuovo esborso: fanno fede le telefonate arrivate in redazione. Significa montare su ogni termosifone due valvole termoregolatrici e un contabilizzatore elettronico - posizionato sulle colonne del calorifero - in grado di misurare il consumo reale di riscaldamento e trasmetterlo con un segnale radio, più volte al giorno, a una centralina unica montata sulle scale del condominio. Ogni segnale “etichetta” un singolo radiatore. A fine anno si farà il conto, finalmente preciso, di chi ha consumato, e quanto. Il discorso vale (valeva?) solo per le costruzioni servite da impianti centralizzati: gasolio, metano, teleriscaldamento.
Oggi si paga indistintamente in base ai millesimi. Domani ciascun proprietario verserà una quota prevalente del riscaldamento, tra il 60 e il 70%, in base al consumo reale (il restante 30-40% continuerà ad essere calcolato in millesimi per sostenere le spese di manutenzione dell’impianto). Un costo immediato, un migliaio di euro la spesa media per una casa di 90 mq dotata di 6-7 termosifoni, vantaggi diversi: in primis, la possibilità di chiudere i radiatori prima di partire per il week-end, o di abbassarli pur rimanendo in casa, con la certezza matematica di alleggerire la bolletta. Altra ricaduta positiva: meno calore equivale a minori consumi e quindi all’abbattimento degli inquinanti. Principi sacrosanti, ci mancherebbe, che però si scontrano con l’affanno crescente di famiglie ed enti pubblici nell’affrontare la marea montante dei costi. «Solo l’Atc di Torino, con i suoi 33 mila alloggi, dovrebbe sostenere una spesa di 12 milioni», calcola Angeleri. Un buon motivo per rimandare l’obbligo di installazione dei nuovi apparecchi, oggi fissato a settembre 2012, alla ristrutturazione o nuova installazione dell’impianto termico. Prima di mettere mano al portafoglio, conviene aspettare.
Torino
Avviso agli amministratori di condominio: e per conoscenza, ai condomini. Se avete iscritto all’ordine del giorno delle assemblee dei caseggiati l’obbligo di installazione delle termovalvole, con riferimento ai nuovi dispositivi “salva-consumo», prendetevi una pausa di riflessione. Ci sono buone probabilità che la scadenza del primo settembre 2012, prevede l’installazione degli apparecchi per tutti gli impianti centralizzati del Piemonte, venga rimandata alla ristrutturazione o nuova installazione dell’impianto termico.
La svolta è contenuta nella proposta di delibera della Lega Nord in Regione, sulla quale molto probabilmente convergerà l’opposizione. L’apertura arriva da Aldo Reschigna, capogruppo Pd: «Non ho ancora letto il documento della Lega ma confermo fin d’ora la disponibilità a sostenere tutte le iniziative che in questi tempi difficili possono alleggerire la pressione sulle famiglie». Una notizia non di poco conto, data la preoccupazione di molti alla prospettiva di sacrificare 120-150 euro a radiatore sull’altare della sostenibilità ambientale e, anche questo va detto, sul risparmio. Quanto basta per attendere che la politica faccia il suo corso: mercoledì la proposta di delibera - primo firmatario Antonello Angeleri, presidente della commissione urbanistica in quota Lega - sarà esaminata e poi dirottata in Consiglio regionale: dove, salvo colpi di scena, verrà approvata. La premessa, spiega Mario Carossa, capogruppo del Carroccio, è la crisi economica. Da qui la volontà di ridiscutere la delibera della giunta-Bresso che aveva esteso a tutti i caseggiati la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per ogni alloggio, già obbligatoria per gli edifici che hanno ottenuto il permesso di costruzione dal giugno 2000.
Un piano in due tempi: per le strutture esistenti, la cui costruzione è stata autorizzata dopo il luglio 1991, la scadenza era fissata a settembre 2009; per quelle ante ’91 il termine scadrà a settembre 2012. Da qui l’attivarsi degli amministratori di condominio - in vista della scadenza stanno ponendo la questione nelle assemblee dei caseggiati, con i preventivi del caso - e i timori di chi paventa un nuovo esborso: fanno fede le telefonate arrivate in redazione. Significa montare su ogni termosifone due valvole termoregolatrici e un contabilizzatore elettronico - posizionato sulle colonne del calorifero - in grado di misurare il consumo reale di riscaldamento e trasmetterlo con un segnale radio, più volte al giorno, a una centralina unica montata sulle scale del condominio. Ogni segnale “etichetta” un singolo radiatore. A fine anno si farà il conto, finalmente preciso, di chi ha consumato, e quanto. Il discorso vale (valeva?) solo per le costruzioni servite da impianti centralizzati: gasolio, metano, teleriscaldamento.
Oggi si paga indistintamente in base ai millesimi. Domani ciascun proprietario verserà una quota prevalente del riscaldamento, tra il 60 e il 70%, in base al consumo reale (il restante 30-40% continuerà ad essere calcolato in millesimi per sostenere le spese di manutenzione dell’impianto). Un costo immediato, un migliaio di euro la spesa media per una casa di 90 mq dotata di 6-7 termosifoni, vantaggi diversi: in primis, la possibilità di chiudere i radiatori prima di partire per il week-end, o di abbassarli pur rimanendo in casa, con la certezza matematica di alleggerire la bolletta. Altra ricaduta positiva: meno calore equivale a minori consumi e quindi all’abbattimento degli inquinanti. Principi sacrosanti, ci mancherebbe, che però si scontrano con l’affanno crescente di famiglie ed enti pubblici nell’affrontare la marea montante dei costi. «Solo l’Atc di Torino, con i suoi 33 mila alloggi, dovrebbe sostenere una spesa di 12 milioni», calcola Angeleri. Un buon motivo per rimandare l’obbligo di installazione dei nuovi apparecchi, oggi fissato a settembre 2012, alla ristrutturazione o nuova installazione dell’impianto termico. Prima di mettere mano al portafoglio, conviene aspettare.