“FIORONI CI DIFFIDA? NOI RISPETTIAMO LA LEGGE” di Daniela Uva
La nuova circolare del Comune, entrata in vigore il 17 dicembre, prevede che i figli di extracomunitari clandestini non abbiano il diritto di accedere alle 170 scuole d’infanzia comunali, a meno che le famiglie non siano in grado di dimostrare di aver fatto richiesta del permesso di soggiorno entro il 29 febbraio. La risposta dell’assessore Moioli non si è fatta attendere. «Per le sue scuole di infanzia - dice - il Comune spende oltre cento milioni di euro all’anno, il ministero contribuisce per circa otto milioni». Ma la responsabile regionale dell’istruzione, Anna Maria Dominici, è convinta che Palazzo Marino si metterà in regola rispetto alla direttiva ministeriale che impone, fra l’altro, l’iscrizione alle scuole di infanzia di tutti i bambini, «compresi quelli clandestini o morosi». La direttrice generale non ha dubbi: «L’istruzione è un diritto per qualunque persona, stabilito anche da norme internazionali. Le scuole della città - continua - sono paritarie. Per questo è necessario che rispettino le regole dell’ordinamento statale».
L’aut aut di Roma ha scatenato un’accesa polemica. Il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Riccardo De Corato, ricorda che «a legislazione vigente il Comune dovrebbe iscrivere i bambini dei clandestini per poi denunciare alle autorità di pubblica sicurezza i loro genitori». Dello stesso parere l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna: «