venerdì, gennaio 27, 2012

COLLEGNO: TOP, L'OPPOSIZIONE PERDE ANCHE LA COMMISSIONE D'INDAGINE


DI FILIPPO DETERMINANTE PER LA MAGGIORANZA POLITICA COLLEGNESE! 
I CONTI NON TORNANO MAI
Naturalmente facciamo un po' di pubblicità al blog di civica (SE LO MERITA, ci piace) che pubblica:

Commissione d'indagine TOP: maggioranza a pezzi
Il sindaco in sella grazie al piccolo "scilipoti" locale

Tanti detti ci vengono in mente su questo episodio...(in rosso)
Il primo che riteniamo di fondamentale importanza è il seguente:

CHI E' CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO...

I fatti dimostrano che la realtà è ben diversa da quella che descrive CIVICA e che l'opposizione in questo mandato è proprio di basso livello e non ha qualità politca al suo interno, a parte il consigliere Gianni Lava (Civica), che riteniamo essere più un giornalista che un politico, ma bisogna ammettere che il suo impegno è davvero ammirevole.
Ma torniamo alla politica, l'opposizione pur con i voti di IDV e SEL non riesce a battere la maggioranza e questo la dice tutta...
Lo scorso mandato l'opposizione con numeri inferiori ottenne la presidenza della commissione di indagine sui rifiuti, come mai? Forse all'epoca c'era ben altra qualità al suo interno.

Il blog di Civica perde pezzi di storia , ma scrive parole, parole, parole come Mina e Lupo, ma siamo così maturi e bravi che glieli ricordiamo, convinti che migliorerà negli anni, perché la buona volontà c'é...

L'opposizione si scandalizza per il voto del Consigliere DI FILIPPO, ma non si ferma a riflettere sui propri errori degli ultimi anni... magari dovrebbe fermarsi a fare un MEA CULPA!?!?

Infatti...
1 - DI FILIPPO viene eletto tra le file del PDL, ed è anche il più votato dell'opposizione a Collegno e nella Provincia di Torino per un'amministrativa nelle fila PDL (escluso il capoluogo).

2 - I ESCLUSIONE: DI FILIPPO non viene mai invitato alle riunioni dell'opposizione da inizio mandato ad oggi, sembra per un volere del PDL.

3 - II ESCLUSIONE: DI FILIPPO ad inizio mandato non viene inserito dal PDL in nessuna commissione comunale, quindi automaticamente viene escluso dai lavori del consiglio comunale (l'intera opposizione non prende le sue parti, per paura di incrinare i rapporti con il PDL, tanto DI FILIPPO vale 1 e loro sono 5, ma lo fa stranamente la maggioranza).

4 - III ESCLUSIONE: Le mozioni di DI FILIPPO vengono messe sempre in ultima posizione in modo da non essere discusse in Consiglio Comunale.

5 - DI FILIPPO subisce un MOBBING POLITICO locale di cui l'INTERA OPPOSIZIONE si DISINTERESSA (per una questione numerica 1 a 5) e porta alle automatiche dimissioni dal PDL e l'approdo nel GRUPPO MISTO (né con l'opposizione, né con la maggioranza), poi una breve parentesi nel FLI che ne conferma la scelta di non stare né da una parte né dall'altra (Terzo Polo), ma poi uscirà dallo stesso poco dopo Bastia Umbra. 

6 - Se ne deduce che DI FILIPPO in questo mandato nella realtà NON HA MAI FATTO PARTE dell'opposizione, escluso dalla stessa subito dopo le votazioni amministrative, ma NON E' neanche membro della maggioranza.

7 - PRESENTE - COMMISSIONE D'INDAGINE TOP: DI FILIPPO NON VIENE CONSULTATO da nessun membro dell'opposizione e viene escluso automaticamente da un confronto con i partiti di opposizione che decidono tra loro il nome della persona da candidare, non viene nemmeno degnato di una telefonata.(FARE I CONTI SENZA L'OSTE)

8 - RISULTATO: DI FILIPPO vota come sempre da indipendente come ritiene opportuno.

9 - VOTAZIONE FINALE: 16 VS 15 = [PD (15) + Di Filippo (1)] VS [PDL (5) + SEL (2) + IDV (3) + UDC (1) + CIVICA (1) + LN (3)].
Viene eletto il Presidente proposto dalla MAGGIORANZA: Giuseppe Superbo (PD) e non quello proposto dall'opposizione e appoggiato dai partiti di maggioranza IDV e SEL: Giovanni Lava (Civica)

PER UN PUNTO MARTIN PERSE LA CAPPA

Questo dimostra l'incapacità politica di una opposizione che non sa fare politica e che a Collegno praticamente non esiste...
La parola è l'arte della politica, che permette di confrontarsi, discutere e prendere le decisioni anche importanti per la città ed è la prima qualità che dovrebbe esserci all'interno di un gruppo, una squadra coesa, ma questa non c'è mai stata.
Per questo capita che le persone che dovrebbero essere coinvolte a priori vengano invece escluse per futili motivazionie, ma poi SI PIANGE SUL LATTE VERSATO...

TOTO' diceva una gran cosa:  

"E' LA SOMMA CHE FA IL TOTALE!"

L'opposizione oltre a non saper fare politica mi sa che dovrà anche prendere ripetizioni di matematica.

Di Filippo:"Spero che questo episodio faccia capire ad alcune persone che l'arroganza, la superbia e l'essere anti-democratici non portano da nessuna parte...
In meridione si usa dire "CHI SPUTE N'CIELE, N'FACCIE LE VAJE", (se sputi in cielo in faccia ti torna).

Se poi posso permettermi di fare una battuta al collega Gianni Lava:
Non so come abbia fatto già a saperlo il consigliere Lava, sicuramente ha grandi informatori, ma sto girando insieme a Scilipoti ad Hollywood la continuazione del Film GEMELLI di Arnold Schwarzenegger e Danny De Vito:
GEMELLI
Naturalmente io nella parte di Arnold e Domenico nella parte di Danny, speriamo nel riscontro dei botteghini".

mercoledì, gennaio 25, 2012

TERREMOTO NEL NORD ITALIA: EPICENTRO NEL REGGIANO, TREMANO ANCHE MILANO E TORINO


Terremoto nel Reggiano - 25 gennaio 2012
Milano, - (Adnkronos/Ign) - L'evento, di magnitudo di 4.9, è stato registrato alle 9.06 e ha avuto epicentro in provincia di Reggio Emilia. Il sisma avvertito anche a Milano, Torino, Genova e Parma. Alcuni edifici sono stati fatti evacuare e molte persone si sono riversate per le strade. Stanotte ha tremato tutta la provincia di Verona. Non risultano al momento danni

lunedì, gennaio 23, 2012

COSTA CONCORDIA: SCATOLA NERA ROTTA, CHE ALTRA STRANA SFORTUNA


Costa Concordia
Dopo la dolce donzella Moldava salita a bordo e non registrata che sarebbe stata con Schettino a cena la fatidica sera del naufragio (forse tra poco ci diranno che il Comandante Schettino faceva anche le feste BUNGA BUNGA in sala di comando...), ci mancava la scatola nera rotta per completare tutte le sfortune di questa nave... 

Domnica Cermotan
(AGI) - Grosseto, 22 gen. - Mentre sale a 13 il numero dei corpi delle vittime del naufragio della nave Costa Concordia che al momento sono stati recuperati, mentre 23 sono ancora le persone ufficialmente disperse e che risultano dagli elenchi di bordo di quella crociera, la Concordia diventa la "nave dei misteri". Delle vittime recuperate, 8 sono state identificate, 4 quelle ancora da identificare, per un totale di 12, mentre quanto alla 13ma vittima recuperata potrebbe forse essere una ungherese che pero' almeno per ora non risulta nella lista delle persone imbarcatesi. "A bordo della Costa Concordia potrebbero essere persone non reclamate, perche' clandestine", ha detto oggi il capo dipartimento della Protezione Civile, Franco Gabrielli e neo commissario delegato all'emergenza nel suo briefing quotidiano all'Isola del Giglio.

Questa dichiarazione va ad aggiungersi all'ipotesi che la scatola nera della Costa sia illegibile perche' rotta. Ipotesi "inverosimile" secondo il commissario di bordo della 'Costa Concordia', Manrico Giampedroni, che in esclusiva all'AGI dice quello che pensa delle voci ed indiscrezioni giornalistiche secondo cui la scatola nera della nave recuperata abbia subito nel naufragio dei danni tali da rendere difficile, se non impossibile la sua decrittazione. Danni che impedirebbero di portare chiarezza e punti fermi nell'inchiesta giudiziaria sulla tragedia avvenuta la sera di di venerdi' 13 in prossimita' dell'Isola del Giglio. "L'apparecchiatura - spiega Giampedroni - e' collocata oltre la plancia di comando e quindi e' ancor piu' protetta. Viene da chiedersi cosa si dovrebbe allora pensare delle scatole nere degli aerei che precipitano da migliaia di metri di altezza e dopo un impatto di grande rilevanza o anche quando ci sono esplosioni...".

Post precedentemente pubblicati:

mercoledì, gennaio 18, 2012

COSTA CONCORDIA: CAPRI ESPIATORI, MASSONERIA E STRANE COINCIDENZE


Costa Concordia
La storia ci insegna che i poteri forti possono fare tutto quello che vogliono, basta pensare che hanno in mano lo strumento fondamentale per il controllo delle menti di ognuno di noi, i media più importanti (giornali e giornalisti,televisioni e radio), oltre naturalmente al denaro e al potere politico/governativo (con i loro uomini sistemati nelle più alte cariche) e molto probabilmente in tutti questi anni si sono anche insinuati nelle più grandi organizzazioni religiose, ma questa è solo una teoria ed una piccolissima premessa…
Quindi se così fosse “potrebbe anche capitare” che quello che sia bianco diventi nero e viceversa, e che la verità “ufficiale” non sia davvero la verità, ma l’importante è che le persone ci credano, del resto basta solo bombardarle con i media ed il gioco è fatto…
E se ci fate caso in tutto ciò c’è qualcosa che non cambia mai, la presenza di un capro espiatorio…
Bisogna sempre trovare qualcuno/qualcosa da buttare in pasto all’opinione pubblica, per depistarla e calmarla e darle in fondo quello che vuole, cioè un colpevole (uomini o organizzazioni), in modo da far anche vedere che la “giustizia”, il “bene” vince sul “male”…

Vi facciamo alcuni piccoli esempi degli ultimi 50 anni...

Pensiamo che il più clamoroso sia Lee Harvey Oswald (il 22 novembre 1963 a Dallas avrebbe assassinato il Presidente degli USA John F. Keneddy organizzando l’omicidio tutto da solo).
Lee Harvey Oswald
30 anni dopo ci viene in mente Henry Paul autista di Lady Diana e Dody Al Fayed (la notte tra il 30 e 31 agosto 1997 avrebbe guidato in stato di ebbrezza l’auto della Principessa Diana schiantandosi “tutto da solo” con una mercedes di tutto rispetto nel tunnel dell’Alma)

Henry Paul
Come non citare Osama Bin Laden ed Al Qaeda (11 settembre 2001 avrebbe organizzato con la sua organizzazione l’attentato agli Stati Uniti d’America – Twin Towers e Pentangono che avrebbero poi dato il via alla ormai famosissima “guerra al terrorismo”, togliendo all’occidente buona parte della libertà fino ad allora conquistata)

Osama Bin Laden
ma dopo ciò gli USA non attaccarono lui, ma Saddam Hussein quello che chiamiamo “capro espiatorio petrolifero” (Il 19 marzo 2003, 300.000 soldati statunitensi e britannici invasero da sud l'Iraq dando il via all'operazione Iraqi Freedom con l'obiettivo di disarmare e distruggere il regime di Saddam perché avrebbe avuto in detenzione delle armi di distruzione di massa: nucleari, chimiche e biologiche, che avrebbero messo in pericolo la sicurezza del mondo intero, mai trovate però dagli ispettori dell'ONU)

Saddam Hussein
Nel 2004 l’ETA organizzazione indipendentista Basca che da sempre usa metodi terroristici (11 marzo 2004 sarebbe stata responsabile delle bombe nelle stazioni ferroviarie di Madrid e dintorni), ed in quel caso si trovarono anche in difficoltà perché era nata qualche anno prima anche Al Qaeda, “quindi di chi è realmente la colpa?” Al Qaeda o l’Eta
In seguito agli attentati si scatenò una forte contrasto tra il Partido Popular (PP) e il Partido Socialista Obrero Español (PSOE) a proposito di chi fosse l'autore degli stessi, se l'ETA, organizzazione indipendentista Basca che da sempre usa metodi terroristici (ad esempio per l'attentato del 1987 all'Hipercor di Barcellona) oppure Al Qaeda, gruppo islamista già colpevole di sanguinosi attentati. I due partiti si accusarono a vicenda di utilizzare scorrettamente la situazione con fini elettorali, date le imminenti elezioni che si sarebbero svolte 3 giorni dopo gli attentati, il 14 marzo 2004. Ma poi il presidente del governo spagnolo del PP, José María Aznar attribuì pubblicamente a ETA la responsabilità dei tragici eventi.

Simbolo ETA
Tra un po’ forse all’elenco si aggiungerà Il Presidente Iraniano Mahmoud Ahmedinejad (secondo l’occidente starebbe lavorando alla bomba atomica in una prospettiva militare).

Mahmoud Ahmedinejad
Il sistema schematico è sempre lo stesso:
1.    Obiettivo da raggiungere
2.    Si crea un problema (Es. Attacco USA: Twin Towers – Pentagono).
3.    Si crea/trova il colpevole (Bin Laden – Al Qaeda di riflesso Saddam Hussein)
4.    Si dà la soluzione al problema (obiettivo raggiunto: Guerra in Iraq – armi di distruzioni di massa).

Ed ora veniamo all’ultimo avvenimento strano accaduto in Italia, l’incidente alla Costa Concordia…

E se il comandante Francesco Schettino fosse solo un capro espiatorio e l’incidente fosse capitato, per un volere “MISTICO”, tu guarda la coincidenza, proprio in un momento di GRAVE CRISI di FINCANTIERI (Cantiere: Sestri Levante GE)?

Sembrerà un caso ma dietro questo grave incidente dell’affondamento della Costa Concordia ci sono anche molte coincidenze esoteriche, che sembrano un messaggio, come del resto è avvenuto in passato per molti altri avvenimenti della storia, del resto gli ILLUMINATI/MASSONI fanno molta attenzione a queste COINCIDENZE che per loro sono IMPORTANTISSIME, del resto lo fanno dal primo maggio del 1776, quindi per chi crede al NWO (New World Order/Nuovo ordine mondiale - cospirazione a livello mondiale, citato da molti capi di Stato, questo è normale, gli altri faranno un po’ fatica a capirlo)…

Ma guardiamo queste strane coincidenze: 

All’inaugurazione della Costa Concordia la bottiglia di Champagne lanciata contro la parete della nave non si ruppe.


Il Titanic è affondato la notte tra il 14 e il 15 aprile 1912. La nave da crociera Costa Concordia è (semi) affondata la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, esattamente 99 anni e 9 mesi dopo. Coincidenza: "999", se capovolto diventa "666", numero della bestia tanto caro ai MONDIALISTI/MASSONI/ILLUMINATI (fanno parte di MASSONERIE/LOGGE che venerano Satana, difficile crederci per chi non è informato dei fatti, ma è così!) che aspirano ad un Nuovo Ordine Mondiale (ordine che secondo loro si potrà compiere solo dopo l'innesco di un caos globale).

Il 13 gennaio era venerdì. "Venerdì 13" è una data considerata sfortunata da secoli perché venerdì 13 ottobre 1307 furono arrestati tutti i cavalieri Templari. Coincidenza: i templari sono stati i primi banchieri anti-cristiani e satanisti (loro usanza era sputare sulla croce).

Il nome Concordia fa riferimento all'unità e alla pace fra le nazioni europee. I suoi tredici ponti hanno i nomi di altrettanti stati europei (Olanda, Svezia, Belgio, Grecia, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Portogallo, Francia, Germania, Spagna, Austria e Polonia). Coincidenza: proprio il 13 gennaio 2012 Standard & Poor's ha tagliato il rating a mezza Europa, "affondando" i titoli di Stato di molti paesi Ue.

La Concordia affonda dopo essersi incagliata davanti all'isola del Giglio. Coincidenza: il Giglio è uno dei simboli più noti utilizzati dall'ordine massonico dei Rosa Croce per rivendicare le proprie azioni.

Oggi 14/01/2012 Mario Monti (uomo di Goldman Sachs, membro di ordini mondialisti come il Bilderberg, la Trilaterale, l'Aspen) ha regalato a Papa Benedetto XVI (l'ultimo dei papi cooptati dalla massoneria) un facsimile degli "Atlanti nautici" del 1500 di Francesco Ghisolfo. L'antico codice contiene carte nautiche con le rotte oceaniche verso il Nuovo Mondo. Il libro, ha detto il Papa con un sorriso, ha un valore "simbolico".


Sono solo coincidenze, ma il loro messaggio sembra chiaro… Del resto la Grecia è già colata a picco…
E’ se fosse un avvertimento per l’ITALIA???

E per finire ascolta questi consigli...

domenica, gennaio 15, 2012

COSTA CONCORDIA: UNA TRAGEDIA CHE SALVERA' IL CANTIERE FINCANTIERI DI SESTRI PONENTE (GE)?


Naufragio Costa Concordia - 14 gennaio 2012
Avete mai fatto una Crociera Costa?
Sono le navi più sicure al mondo, infatti hanno a bordo le tecnologie di navigazione più sofisticate ed aggiornate. La Concordia poi era una nave di punta dell'intera flotta e soprattutto una delle ultime, quindi una delle migliori dell'intera flotta, ma a volte contro la sfortuna non ci si può fare proprio nulla, mettiamola così...

Elenchiamo qualche dato per riflettere insieme.
L'intera flotta di COSTA CROCIERE comprende un totale di 15 navi in servizio, 1 in consegna e 1 in ordinazione.
Costa Classica (1991) - Costruttore: FINCANTIERI - Cantiere: Marghera, Venezia

Costa Allegra (1992) - Costruttore: Oy Wärtsilä Ab - Cantiere: Turku, Finlandia

Costa Romantica (1992) - Costruttore: FINCANTIERI - Cantiere: Marghera, Venezia 

Costa Victoria (1996) - Costruttore: Bremer Vulkan Werft und Maschinenfabrik GMBH - Cantiere: Bremerhaven, Germania

Costa Atlantica (2000) - Costruttore: Kvaerner Masa Yard - Cantiere: Helsinki, Finlandia 

Costa Mediterranea (2003) - Costruttore: Kvaerner Masa Yard - Cantiere: Helsinki, Finlandia 

Nel 2003 COSTA CROCIERE sembra cambi la sua politica per quanto riguarda la costruzione delle proprie navi, e se fino a quell'anno si affidava a diversi costruttori e cantieri, dal 2003 si affida completamente a FINCANTIERI (e da Italiani ci fa molto piacere):

Costa Fortuna (2003)  - Cantiere: Sestri Ponente (Genova)

Costa Magica (2004) - Cantiere: Sestri Ponente (Genova)

Costa Concordia (2006) - Cantiere: Sestri Ponente (Genova)

Costa Serena (2007) - Cantiere: Sestri Ponente (Genova)
 
Costa Luminosa (2009) - Cantiere: Marghera, Venezia

Costa Pacifica (2009) - Cantiere: Sestri Ponente (Genova)

Costa Deliziosa (2010) - Cantiere: Marghera, Venezia

Costa Favolosa (2011) - Cantiere: Marghera, Venezia

FINCANTIERI nonostante costruisca navi di ottima qualità, forse le migliori al mondo, (queste elencate precedentemente sono solo quelle per Costa Crociere), risulta essere in brutte acque, ed è proprio il cantiere di Sestri Ponente (Genova) a rischio chiusura, proprio quello che ha costruito la Costa Concordia.

25 maggio 2011
11 gennaio 2012

11 gennaio 2012

14 gennaio 2012

Torniamo alla tragedia della COSTA CONCORDIA ed ad un particolare fondamentale, la sua ASSICURAZIONE.
La Costa Concordia è assicurata per quanto riguarda il corpo (cioè la nave) con la società Aon per 450 milioni di euro, l'intero valore della nave, e questo sarà risarcito perché per questo tipo di polizza non c'è «usura» ma vale la cifra dichiarata [...]

E' come dice il Pallone d'oro MESSI, a volte la sfortuna può diventare fortuna e da questa tragedia, forse riusciremo a trarre il lato positivo, cioè salvare il cantiere FINCANTIERI di Sestri Ponente (GE), infatti:
Il governo avvalla l’accordo separato in Fincantieri dello scorso 21 dicembre, ma non l’ipotesi di dismissione dello stabilimento di Sestri Ponente. «Se dovessero arrivare ordini prima di marzo, faremo in modo di sensibilizzare l’azienda affinché possa essere coinvolto il cantiere genovese. In caso contrario la cassa integrazione dei lavoratori non sarà a zero ore», spiega al Secolo XIX una fonte del ministero. (Leggi tutto)

Speriamo che COSTA CROCIERE ordini la nave che rimpiazzerà la COSTA CONCORDIA a FINCANTIERI prima di Marzo e che la commessa venga assegnata al cantiere di Sestri Ponente (GE). 

venerdì, gennaio 13, 2012

POTERI FORTI: IL PIANO DI FAR FALLIRE GLI STATI CONTINUA IMPERTERRITO



Il PIANO dei POTERI FORTI di far FALLIRE GLI STATI continua imperterrito, dopo il fallimento della Grecia e l'attacco finanziario poderoso all'Italia, ed ai famosi stati del PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) oggi ad essere attaccate sono Francia ed Austria che perdono la tripla A.
Nonostante la manovra lacrime e sangue "MONTI" (uomo Goldman Sachs) l'Italia perde la A e diventa un Paese si "serie B" insieme a Spagna e Portogallo.
Il POPOLO continua a prendersela con i POLITICI (sono solo i camerieri dei banchieri - Ezra Pound), ma in realtà dovrebbe iniziare a RIFLETTERE SERIAMENTE e CAMBIARE BERSAGLIO, il VERO MALE del nostro tempo, il CANCRO da DEBELLARE sono i BANCHIERI, lì è la chiave di tutto, la chiave di svolta per iniziare a migliorare le condizioni di PERENNE CRISI della nostra SOCIETA'.

Articolo seguente tratto da TGCOM
13 gennaio 2012

Standard & Poor's declassa mezza Europa:
Italia in serie B, Francia dice addio alla tripla A
Nel mirino dell'agenzia di rating anche Austria, Portogallo e Spagna, salva invece la Germania. Giù le borse, euro sotto 1,27.


21:37 - Standard and Poor's fa strike. Con un declassamento a catena strappa la tripla A alla Francia, fa scivolare di due gradini l'Italia portandola da A a BBB+, declassa Spagna, Portogallo e Austria. Tra i grandi si salva solo la Germania che mantiene il rating AAA insieme a Olanda e Lussemburgo. E' un inedito ''declassamento di massa'' in salsa Ue, che certo indebolisce gli sforzi in corso per consolidare un'Europa che traballa sotto debiti pubblici e mercati.
E, anche se manca ancora un annuncio ufficiale, le voci circolate a mercati aperti rimbalzano sui giornali e sui loro siti, facendo piegare i listini. Senza che Standard and Poor's faccia una smentita. Cosi', alla spicciolata, sono i singoli governi a confermare di essere stati informati, come chiede la prassi.

Prima dell'ufficialità dell'annuncio, le voci bastano ad affossare le borse e l'euro, facendo impennare nuovamente gli spread. L'euro si attesta a 1,2656 dollari, ai minimi da 16 mesi. Le borse flettono e Piazza Affari, dopo la prima sbandata, che porta Piazza Affari a -2,2%, recupera ma chiude a -1,2%. In calo anche Londra (-0,46%), Parigi (-0,11%), Berlino (-0,58%). Anche Wall Street accusa la flessione, con il Dow Jones che viaggia attorno a -0,8%.

Balzano invece gli spread. Nel pomeriggio i tassi dei Bund tedeschi a 5 e 30 anni toccano i minimi storici. Lo spread con i tassi italiani risale sopra i 500 punti. Ma, al termine del pomeriggio, il differenziale Italia-Germania si assesta a 487,6 punti, sempre in rialzo rispetto ai 479,6 di ieri, nonostante in mattinata il calo dell'asta dei Btp triennali sembrava aver aperto uno spiraglio di tranquillita'.

Ad essere penalizzati sono anche gli altri Paesi, in particolare la Francia che vede salire a 135 punti base lo spread con i vicini tedeschi che in mattinata viaggiava invece attorno ai 121 punti. Per la Francia il downrating e' una sconfitta bruciante, anche se la decisione era attesa e da giorni teneva sulle spine il presidente Nicolas Sarkozy. Si lascia il club della tripla A e il colpo che potrebbe essere fatale per il capo di Stato francese in vista delle prossime elezioni. Il ministro delle Finanze, Francois Baroin, assicura - durante il tg della sera - che ''non ci saranno manovre'' e che ''la strada intrapresa e' giusta''. Ma l'opposizione non fa sconti e non aspetta nemmeno l'annuncio ufficiare per dire chiaramente che e' ''colpa di Sarkozy''.

Anche la decisione sull'Italia non e' un fulmine a ciel sereno. Non erano mancati segnali, lanciati nei giorni scorsi proprio da S&P. Ma l'entita' del taglio e' certo inattesa, visti gli sforzi fatti e l'impegno del governo di ''tecnici'': si scende di due livelli. Il Belpaese va proprio in serie B. Anzi in BBB. Per la prima volta nella sua storia. Dalla classe ''A'', che indica ''solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse'' si cambia infatti lettera: BBB+ significa ''adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare''.

Il cambio d'accento - e di pericolo - e' chiaro. Scivolano di due gradini, con l'Italia, anche la Spagna e il Portogallo, attualmente a AA- e BBB-. Perde invece la tripla A, come la Francia, anche la tranquilla Austria. In attesa delle motivazioni ufficiali e' chiaro che il declassamento a raffica traccia un solco tra i Paesi che mostrano difficolta' nella gestione dei conti pubblici e tutti gli altri. La Germania rimane salda, cosi' come i Paesi Bassi e il Lussemburgo. Cosi' e facile una lettura in correlazione con l'impegno salva-europa.

''Sara' un contraccolpo agli sforzi in corso'', commentano subito i siti internet dei giornali tedeschi come Bild e Spiegel. E, vista al termine di una giornata di fibrillazioni, tutti i passi ancora da percorrere appaiono piu' pesanti e la prospettiva degli eurobond davvero lontana.

mercoledì, gennaio 11, 2012

SVENDITA ITALIA: TUTTO INIZIO' NEL 1992 SUL PANFILO BRITANNIA


Panfilo Britannia - 1992

SVENDITA ITALIA: L'ABC - PANFILO BRITANNIA
di Nicoletta Forcheri

Dalla lettura di un articolo del Corriere di qualche giorno fa, la Goldman Sachs sarebbe sul punto di prendere il controllo della rete Wimax italiana (vedi sotto); del resto non c’è nessuna sorpresa, visto il ruolo cruciale che la Goldman, azionista della Federal Reserve americana, ha svolto sin dall’inizio nella svendita dell’Italia, di cui si può ragionevolmente affermare che sia iniziata con esattezza il 2 giugno 1992 – nonostante alcuni precedenti inutili tentativi - con l’accordo preso sul panfilo Britannia, onori di casa fatti dalla Regina d’Inghilterra, al largo di Civitavecchia, tra Draghi, allora direttore generale del Tesoro, Azeglio Ciampi, in qualità di governatore della Banca d’Italia, e un centinaio tra rappresentanti della finanza anglosassoneamericana (Barclays, Warburg, azionista della Federal Riserve, PricewaterhouseCoopers – ex Coopers & LybrandBarings – oltre alla Goldman ecc.) e degli ambienti industriali e politici italiani. Era presente anche Costamagna, che diventerà dirigente della Goldman quando sua moglie finanzierà l'ultima campagna elettorale di Prodi.

Lì gli angli dettarono le istruzioni su come privatizzare, per scelta obbligata, le industrie italiane statali. Con l’aiuto della stampa iniziò una campagna martellante per incutere il timore nel popolo italiano di “non entrare in Europa”, manco ne fossimo stati tra i Sei paesi fondatori…

E questa è oramai storia, tant’è vero che sull’episodio del “panfilo Britannia” vi furono le interrogazioni parlamentari di alcuni onorevoli come Raffaele Tiscar (DC), Pillitteri e Bottini (PSI) Antonio Parlato (MSI), autore di tre interrogazioni rimaste senza risposta e della senatrice Edda Fagni (PCI). Fu l’inizio dell’era dei governi tecnici, dopo 40 anni di regime DC, con il “tecnico” Ciampi, il tecnico Amato, il tecnico Prodi. Il governo doveva, a tutti i costi essere “tecnico”, pur di non fare arrivare al potere neanche un’idea, che fosse tale e che lo fosse per il bene del paese, come sarebbe potuto esserla quella, ad esempio, di un Aldo Moro…

Era la stagione dell’attentato a Falcone cosicché – guarda caso - la stampa non diede il dovuto risalto all’incontro, e da poco erano iniziate le indagini di Tangentopoli - nome in codice Manipulite – cosicché molti esponenti degli ambienti politico-economici si ritrovarono improvvisamente “minacciati” dall’insidia latente di potersi ritrovare nell’occhio del ciclone. Un modo per “ammorbidire” un ambiente, prima della grande “purga”? Certo è che Manipulite sembra sia avvenuta proprio in un momento opportuno per fare “PiazzaPulita” di una classe politica con velleità italiote, e per ottenere le “ManiLibere” di fare entrare i governi dei “tecnici”, quelli che con i loro amici della Goldman e della Coopers ci avrebbero inculcato la “medicina” amara della svendita dell’IRI.

Di sicuro un Craxi, per quanto corrotto, non avrebbe mai siglato un patto così scellerato, quello di svendere tutto il comparto nazionale produttivo del paese (l’IRI ad oggi sarebbe stata la maggiore multinazionale al mondo e noi non saremmo un paese in svendita), lui che tenne testa agli americani nella vicenda dell’Achille Lauro, negando loro l’accesso al nostro territorio per attaccare i sequestratori della nave, terroristi palestinesi, e portando avanti le trattative con i terroristi nonostante il veto del presidente Reagan… Certo è che Craxi, dopo l’inizio di Tangentopoli, dovette rassegnare le dimissioni a febbraio del 1993…Guarda caso…

E, infatti, proprio qualche anno prima Craxi era stato duramente criticato dagli ambienti angloamericani, quegli stessi che non si privano mai d’interferire nella nostra politica interna, proprio di “ingerenza dello Stato in economia” - per voce dei loro accoliti Andreotti, Spadolini, Cossiga - perché aveva decretato la fine del mandato di Enrico Cuccia come presidente di Mediobanca (di cui divenne però presidente onorario), e perché si era opposto alla vendita dello SME, il complesso alimentare dell’IRI, negoziato direttamente dal suo presidente Romano Prodi ma smentita da una direttiva del Governo.

Mediobanca, secondo il sito e movimento internazionale Movisol (http://www.movisol.org/draghi4.htm) “fu posta sotto il controllo di fatto della Lazard Frères [altra azionista della Fed Res] di Londra, una banca che è proprietà di un raggruppamento estremamente influente dell’establishment britannico, il Pearson Group PLC (…) che controlla anche la rivista “The Economist” e il quotidiano “Financial Times”. Nel piano di spartizione del bottino della seconda guerra mondiale "l'Italia, occupata dalle potenze occidentali, sarebbe diventata un'area in cui avrebbe predominato l'influenza britannica", influenza che nel frattempo è scesa a patti con la grandeur della Francia….

Ma tornando agli angli, era quindi chiaro che per potere procedere alle privatizzazioni bisognava togliere di torno una classe politica che mostrava i muscoli davanti a certe velleità statunitensi di comandare a casa nostra, e soprattutto che non voleva mollare l’osso – o il malloppo - per lasciare posto a una classe di tecnici, fedeli servitori delle banche e dei circoli finanziari angloamericani, il cui motto era “privatizzare per saccheggiare”. Quella della condizione di tecnicità per accedere al potere fu un imperativo talmente tassativo, da riuscire nell’intento di dividere il PCI, con una fetta che divenne sempre più “tecnica”, sempre più British, sempre più amica delle banche, sempre più …PD…

Il premio di tutta questa svendita, prevista per filo e per segno in tanto di Libri sulle privatizzazioni dai governi tecnici, o di sinistra che dir si voglia (a firma di Amato o di Visco) fu la nostra “entrata in Europa”, demagogicamente parlando, o la cessione della nostra già minata sovranità monetaria dalla Banca d’Italia alla Banca centrale europea SA c per una moneta, l’euro che, con il tasso iniziale di cambio imposto euro-Lira troppo elevato fu penalizzante per le nostre esportazioni. Senza più la possibilità di emettere moneta quando il governo lo reputi giusto, con la possibilità di vendere i titoli del debito pubblico in mani istituzionali estere e private (fino al 2006 il nostro debito doveva rimanere in mani pubbliche e nazionali), senza neanche un governo economico a livello europeo che possa controllare quella banda di imbroglioni, è come se ci avessero improvvisamente messo sulla piazza pubblica per venderci al mercato degli schiavi…

E non c’è l’ombra di un dubbio che nel nostro indebitamente crescente vi sia la mano invisibile di qualche regia occulta, occulta ad esempio come i British Invisibles, che organizzarono appunto la riunione sul panfilo, occulta come alcuni azionisti che si nascondono nelle partecipazioni incrociate e a catena e di cui mai si riescono a scoprire i nomi. O come i mandanti di Soros che speculò sulla Lira per svalutarla, facendoci uscire dallo SME (Sistema monetario europeo) proprio per ostentare lo spauracchio del rischio di “non entrare in Europa”.


L’anno 1992 fu davvero un anno cruciale per il destino del nostro paese, tant’è vero che quando Amato divenne presidente del Consiglio qualche giorno dopo l’incontro sul panfilo, con il decreto 333 dell’11 luglio trasformò in SpA le aziende di Stato IRI, ENEL, INA ed ENI e mise in liquidazione l’Egam. In quell’anno, quando Amato dovette far fronte alla speculazione contro la Lira di Soros, utilizzò 48 milioni di dollari delle riserve della Banca d’Italia, dopo avere operato un prelievo forzoso dell’8 per mille dai conti correnti degli italiani. Sempre in quell’anno mise in liquidazione l’Efim, le cui controllate passarono all’IRI e trasformò le FS in SpA. Sempre nel 1992 Draghi, Direttore del Tesoro preparò la Legge Draghi che entrerà in vigore nel 1998 con il governo Prodi e si predispose una legge per permettere la trattativa privata nella cessione dei beni pubblici qualora fosse in gioco “l’interesse nazionale”….

Prodi, che dal 1990 al 1993 fu consulente della Unilever e della Goldman Sachs, quando nel maggio del 1993 ritornò a capo dell’IRI riuscì a svendere la Cirio Bertolli alla Unilever al quarto del suo prezzo e a collocare le azioni che le tre banche pubbliche, BNL (diventanta della BNP Paribas), Credito italiano e Comit detenevano ina Banca d’Italia, privatizzando il 95% della stessa. Indovinate chi scelse come "Advisor"?

Uomini della Goldman, nel senso che vi hanno lavorato sono, oltre a Costamagna e Prodi, Monti (catapultato alla carica di Commissario), Letta, Tononi e naturalmente Draghi. Sicuramente ce ne sono altri; molti nostri uomini politici se non lavorano per la Goldman, lavorano per l'FMI, come Padoa Schioppa, presidente della BEI, Banca europea per gli Investimenti.

Queste sono informazioni che dovrebbero essere spiegate in lungo e in largo dalla stampa, e sicuramente superate dagli avvenimenti - tranne articoletto del Corriere sopra - e invece sono state, e lo sono tutt'ora, accuratamente occultate al grande pubblico, anche se per quelli che gli altri si divertono a chiamare complottisti, per denigrarne le parole, è storia arcinota.

Tratto da forum.politicainrete.net
Pubblicato: Lunedi 22 Settembre 2008

Approfondimenti
http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/02/convegno_sul_Britannia_sponsor_Regina_co_0_92060218751.shtml

http://archiviostorico.corriere.it/1992/giugno/03/Inglesi_cattedra_privatizzazioni_fate_come_co_0_92060319034.shtml

INTERNET SENZA FILI ? SI SCRIVE GILO MA SI LEGGE GOLDMAN SACHS

di Mario Gerevini
Corriere.it

Per la rete Wimax pronti 250 milioni di investimenti

Chi ha vinto davvero la gara della scorsa primavera per le frequenze WiMax che ha portato, complessivamente, 136 milioni nelle casse dello Stato? L'israeliano della Silicon Valley Davidi Gilo o la Goldman Sachs?

La questione e il dubbio, a oltre cinque mesi dall'assegnazione delle licenze, ruotano intorno a una piccola società umbra, la Ariadsl, appena rinominata semplicemente Aria. E con un assetto da cui spunta la sorpresa. Tra tutti è l'azienda che si è accaparrata il maggior numero di frequenze, comprando diritti d'uso (15 anni) che coprono tutt'Italia, tranne la Sicilia. Ha speso 47 milioni, programmandone 250 di investimenti per realizzare la rete wireless a larga banda, cioè internet ad alta velocità e servizi telefonici sfruttando le frequenze radio, una volta di proprietà del ministero della Difesa. Insomma con il WiMax, fratello maggiore del WiFi, siamo alla vigilia di un salto di qualità nell'offerta «senza fili». E, tra l'altro, a fiutare l'affare sono state anche le Poste libiche (Lybian Post Telecommunications Information Technology Company, presieduta dal colonnello Gheddafi in persona) che in pieno agosto hanno comprato la maggioranza relativa (14%) della quotata Retelit, anch'essa aggiudicataria di uno dei lotti WiMax messi in vendita dal ministero delle Comunicazioni. Subito dopo la gara, la piccola Ariadsl è finita al centro dell'attenzione: nata nel 2005 per iniziativa di tre imprenditori umbri, la svolta avviene quando un riccone americano che ha casa (anche) a Todi vuole una connessione internet veloce.

E’ Davidi Gilo, 51 anni, israeliano con cittadinanza USA, uno che nel '99 vendette la propria azienda (Dsp Communications) a Intel per 1,6 miliardi di euro e che poi creò la Gilo Ventures per investire in aziende. Gilo per la connessione nella sua casa di Todi si rivolge alla Ariadsl, poi se la compra, la trasforma in spa, trova altri soci di minoranza (tra cui il fondo russo Ikon e Goldman Sachs) e la manda alla conquista del WiMax. «Avremo 1.200 dipendenti dagli attuali 30», afferma a caldo. Adesso ci siamo quasi. Solo che nel frattempo sono emersi alcuni particolari degli accordi con uno degli altri soci, ritenuto fin dall'inizio di minoranza e puramente finanziario: Goldman Sachs. O meglio, due fondi del gruppo: Elq Investors e Goldman Sachs Investment Partners Holdings Offshore. Gli accordi contrattuali riguardano la holding olandese che controlla al 100% la Ariadsl di Todi. Che cosa dicono questi patti parasociali sottoscritti in Olanda? Che Goldman Sachs ha prerogative di governance tali da possedere il controllo esclusivo diretto della holding e quindi indiretto della società vincitrice della gara. E Gilo, dunque? Le sue azioni «pesano» meno di quelle di Goldman. Per sostenere lo sviluppo è stato infatti necessario ricapitalizzare la capofila olandese e Goldman ha sottoscritto il 40% delle azioni di classe C, una percentuale che nei complessi meccanismi di governance è sufficiente a bloccare decisioni strategiche fondamentali come business plan, nomina dell'amministratore delegato e approvazione del bilancio. Abbastanza per rimanere con il dubbio: il vero vincitore del WiMax italiano è stato mister Gilo o Goldman Sachs?

Mario Gerevini (mgerevini@corriere.it)
Fonte: www.corriere.it
Link: http://www.corriere.it/economia/08_settembre_03/internet_senza_fili_Gilo_c7a0bc02-7980-11dd-9aa0-00144f02aabc.shtml
03 settembre 2008

lunedì, gennaio 09, 2012

COSSIGA CONTRO MARIO DRAGHI E GOLDMAN SACHS



Francesco Cossiga (VIII Presidente della Repubblica Italiana) due anni e mezzo prima di morire disse delle cose molto interessanti su Mario Draghi e gli uomini di Goldman Sachs. Lo fece in un'intervista ad Unomattina del 24 gennaio 2008, all'epoca condotta da Luca Giurato, ma come la al solito i media non diedero il giusto peso alle sue parole e la fecero passare
come satira "spiritosa"... ma nella realtà quelle parole erano e sono da prendere sul serio.

ASCOLTATE BENE LE SUE PAROLE:
Ricordiamo che il Premier Mario Monti tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen.

sabato, gennaio 07, 2012

I BANCHIERI CHE MERITANO LA GALERA


In Islanda hanno già arrestato i banchieri ingordi. Anche la Banca centrale islandese è tra le istituzioni sotto inchiesta. Il procuratore speciale, Olafur Thor Hauksson, ha ordinato perquisizioni presso la Mp Bank, Almc Bank (ex Straumur) e altri manager potrebbero finire presto in galera. Gli islandesi esultano e sanno di aver fatto bene a votare un referendum che vieta alla Stato di accollarsi i debiti delle banche che hanno speculato e lucrato. «Che falliscano pure!», gridano. E l’inizio di una grande retata di banchieri nel mondo? Sarebbe salutare, se così fosse, in nome di milioni di persone che stanno patendo la fame per colpa delle banche d’affari e d’investimento che hanno innescato la crisi nel 2008 in America, contagiando il mondo intero.

L’anziana Eileen oggi ha 73 anni. Dieci anni fa (2001) aveva accumulato 400 mila dollari sul suo conto di previdenza. Sognava una vecchiaia tranquilla nella sua casa in Florida. Con l’esplosione della crisi finanziaria nel 2008 quel conto si è dimezzato, poi non è più riuscita a pagare il mutuo di casa ed oggi è costretta a chiedere il cibo presso una “banca alimentare”. Piange: “E’ così umiliante per me, dopo una vita di lavoro”. Come lei, ce ne sono a migliaia in America, in Francia, in Spagna e ora anche in Italia. Improvvisamente poveri. Di chi è la colpa?

Gli americani hanno scoperto che i principali responsabili sono i banchieri. Cioè speculatori senza scrupoli che spesso hanno come alleati le agenzie di rating. Un esempio? Il giorno prima di fallire, la banca Lehman Brothers aveva un rating alto. Tra il 2006 e 2007 migliaia di Cdo (Collateralized debt obligations) avevano la tripla A emessa dalle agenzie di rating. Invece era spazzatura. Robert Gnaidza, rappresentante del Greenlining Institute a difesa dei consumatori, rivela: «Goldman Sachs, Lehamn Brothers, Bear Sterns, Merrill Lynch: erano tutte coinvolte nella speculazione. I mutui subprime aumentarono da 30 miliardi a 600 miliardi in dieci anni. Sapevano che sarebbe successo…».

Qualcuno è andato in galera? Finora nessuno. Nel 2010 la Goldman Sachs è stata accusata di frode e costretta a pagare 550 milioni di dollari. Anche la Citygroup, protagonista della crisi finanziaria, due mesi fa è stata costretta a pagare una pesante multa, Scrive Finanza.com: «Il deal prevede il pagamento di una multa di 285 milioni di dollari per chiudere il contenzioso relativo la vendita di strumenti finanziari relativi a mutui ipotecari sui quali la banca stava contemporaneamente scommettendo contro. Per la SEC si tratta della terza multa più alta di sempre, dopo i 500 milioni pagati da Goldman Sachs per metter la parola fine ad un caso simile ed i 300 milioni comminati a State Street, accusata di aver tratto in inganno gli investitori con un fondo che investiva in mutui subprime.» Una pesante multa è stata inflitta in questi giorni anche alla banca inglese Hsbc: 11 milioni e mezzo di euro per risarcire investitori ottantenni che avevano acquistato bond e fondi d’investimento, che erano pessimi affari.

Nei giorni scorsi Bloomberg ha informato l’America che Henry Paulson, ex amministratore di Goldman Sachs, nel 2008 – in piena crisi finanziaria – nella sue veste di segretario al Tesoro incontrava i capi degli hedge fund in un grattacielo dell’alta finanza, cioè i peggiori speculatori dei tempi moderni.

Serve altro per capire che la crisi finanziaria globale ha una regia di banchieri occulti, che in molti casi meritano la galera? Il mondo respirerà aria di cambiamento se l’esempio dell’Islanda si dovesse estendere nel resto del mondo. Ci sono finanzieri ingordi che devono pagare per la povertà di molta gente. E devono pagare perché stanno trasformando le democrazie in bancocrazie.

di Enzo Di Frenna (8 dicembre 2011)

venerdì, gennaio 06, 2012

MARIO MONTI E LA MASSONERIA: UNA RELAZIONE PERICOLOSA PER L’ITALIA.


 
 Nell’elenco dei 43 massoni italiani che abbiamo pubblicato qualche mese fa (elenco consultabile qui)  il nome di Mario Monti c’era.
Il nostro futuro premier, così ben voluto da tutti, é un massone. Ha preso parte alle riunioni segrete del gruppo Bilderberg numerose volte, fa parte della Commissione Trilaterale (la più potente loggia massonica del mondo) ed é membro della Golden Sachs, la più potente banca d’affari dell’intero pianeta, la grande burattinaia dell’intero mercato finanziario internazionale.
 La massoneria gestisce l’ intera speculazione finanziaria mondiale. La stessa speculazione che ha preso di mira l’Italia e che ci sta facendo sprofondare sempre di più nella recessione.
Mario Monti: Salvatore della Patria o massone doppiogiochista? Avrà più a cuore il suo Paese o la sua loggia massonica? Due interessi pericolosamente contrastanti che confluiscono inquietantemente nella figura del nostro nuovo Capo del Governo.
Il Capo del Governo uscente, l’unico imputato per la crisi economica, in realtà non é il principale artefice della recessione italiana. Lui e le sue fastidiose leggi ad personam, le sue crociate contro quei comunisti dei magistrati e la sua eccessiva fiducia nell’incompetenza reiterata di Tremonti hanno sicuramente contribuito al disastro economico italiano, ma non possono essere le uniche ragioni.
  
La vera ragione della crisi é la massoneria mondiale. Una cricca di potenti, tanto ricchi da poter creare a piacimento crisi e risanamenti nei conti di una intera nazione. Sono loro che smuovono immense quantità di capitali, che mettono in moto ogni singolo meccanismo speculativo sul mercato finanziario. La morsa che hanno stretto su Gecia, Irlanda, Portogallo e Spagna, ora sta soggiogando l’Italia.
Il fatto che uno di questi massoni si trovi ora alla guida dell’Italia é una situazione davvero molto pericolosa, perchè a loro interessa il crack finanziario del nostro Paese e ora vedremo il perchè.
ANALIZZIAMO IL PROBLEMA:
In questi giorni, ogni volta che il governo prendeva una spallata e iniziava a vacillare pericolosamente, il mercato dava fiducia all’Italia e lo Spread si assestava. Di contro, ad ogni indizio che portava alla stabilità del governo, specie in concomitanza con le dichiarazioni pubbliche di resistenza del Cavaliere, lo Spread volava. É come se il mercato credesse nell’Italia ma non nel suo governo.
É proprio questa la situazione: la massoneria mondiale non gradiva più Silvio Berlusconi. L’ex premier, che ha goduto per tutti gli anni dei suoi mandati dell’appoggio delle logge, era diventato scomodo. Ero uno ostacolo per la “conquista” dell’Italia.
Ecco le tre motivazioni per le quali la massoneria voleva silurare Berlusconi e vuole il tracollo totale della finanza italiana:
 
PUNTO PRIMO: La politica energetica italiana da’ molto fastidio ai confratelli anglo-ebraici-americani. Il cavaliere, per quanto criticabile sul tutti i fronti, è però riuscito a instaurare rapporti commerciali energetici con Libia e Russia. Ucciso Gheddafi è rimasta soltanto la Russia di Putin, l’E.N.I. é in difficoltà, nessun accordo con il nuovo governo libico é stato ancora intavolato. Attualmente, il 30% dell’E.N.I. è in mano pubblica. Un altro 20% lo possiedono gli investitori anglo-ebraici-statunitensi che tirano le fila del mercato globale e che vogliono mettere le loro avide mani, grazie alla crisi economica creata ad arte, sulle decine di miliardi che una maggiore proprietà dell’E.N.I significhebbe. Se l’Italia affonda, deve svendere le sue azioni. Se le svende, i grandi burattinai ci guadagnano.
 
PUNTO SECONDO: Con quasi 2500 tonnellate di oro, l’Italia possiede la terza maggior riserva di oro al mondo, dopo Stati Uniti e Germania. Il Fort Knox (precisamente 2.451,80 tonnellate) fa gola a molti. Mettere in ginocchio un paese con le tasche così piene d’oro é il sogno di ogni potente speculatore.

PUNTO TERZO: L’Italia é un paese con un importante patrimonio pubblico. Se l’Italia va male lo deve per forza svendere. I capitali stranieri sono voraci in termine di patrimoni pubblici. Ogni volta che un Paese va male, o é scosso da un accadimento che lo ha fortemente indebolito, gli avvoltoi sono lì, sempre pronti per nutrirsi di dsigrazie (fonte: disinformazione.it)
FOCUS SUL PUNTO TERZO:
In Italia una cosa simile é già accaduta nel 1992 e allora vinsero i massoni: a poche settimane dalla strage di Capaci (il 23 maggio 1992), esattamente il 2 giugno 1992 sul Britannia, il panfilo della Regina Elisabetta II, si organizzò un vero e proprio complotto ai danni dell’Italia.
George Soros, Giulio Tremonti, il Direttore generale del Tesoro Mario Draghi, Il Presidente dell’IRI Romano Prodi, il Presidente dell’ENEL Franco Bernabé, il Governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi e il Ministro Beniamino Andreatta, svendettero il patrimonio pubblico ai capitali stranieri come Goldman Sachs, Barings, Warburg e Morgan Stanley.
I nostri B.O.T. Vennero immediatamente declassati dalle agenzie di rating mondiali (indovinate un pò, tra l’altro, nelle mani di chi sono) e lo speculatore ungaro-ebraico George Soros, cercò di impossessarsi di 10.000 miliardi di lire della Banca d’Italia, speculando sterlina contro lira.
Carlo Azeglio Ciampi, per “impedire”, diciamo così, tale speculazione, bruciò le riserve in valuta straniera: 48 miliardi di dollari. Ciampi, per questi suoi servigi sarà premiato con la Presidenza della Repubblica.
Su George Soros indagarono le procure di Roma e Napoli, ma lo strapotere dei suoi amici massoni vinsero ancora una volta e tutte le accuse caddero nel vuoto.
A seguito di questo attacco mirato alla lira, e della sua immediata svalutazione del 30% partì la più grande privatizzazione di Stato a prezzi stracciati (ENEL, ENI, Telecom, ecc.), per opera dei governi Amato (1992-1993) e Prodi (1996-1998). In quel caso la Massoneria si accontentò di una speculazione “mirata”, un colpo all’Italia che sarebbe stato molto lucroso ma non letale per il Bel Paese. Ciò che mi preoccupa é che i loro ingordi stomaci rumina soldi questa volta vogliano mangiare il più possibile, fino a spolpare tutta la carne, facendo affiorare dal sangue le ossa del povero scheletro italico.
SCOMODISSIME CONSIDERAZIONI FINALI:
 
Il buon Mario Monti é completamente invischiato con questa gente, ne fa parte, é uno di loro. La sua presenza su panfili reali e negli hotel di super lusso – in cui avvengono le riunioni del Gruppo Bildenberg (nel 2004 anche in Italia, a Stresa, sul Lago Maggiore) – sono documentate e comprovate. Questi avidi porci bramosi di denaro che perseguono biecamente il loro benessere, il loro arricchirsi, il loro lucrare sulla povera gente.
Proprio quei porci che definiscono P.I.I.G.S. (anagramma della parola “porci” in inglese) i cinque paesi più in crisi dell’Unione Europea (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia, Spagna) anche  se in realtà i veri artefici di questa situazione sono loro: Le loro macchinazioni, il loro prender di mira a turno un nuovo Paese dell’Unione, serve solo alle loro squallide speculazioni. I cosiddetti “Pigs”, i maiali, sono semplice carne da macello, da triturare per generare dei guadagni.
Tutto ciò é possibile grazie alla moneta unica d’Europa. La nascita dell’Euro è stata la più grande speculazione massonica della storia. 
I maiali sono così stati messi in un grande recinto, dal quale é meglio individuabile il più vulnerabile, colui che offrirà meno resistenza alla propria macellazione (guarda caso, gli inglesi, gli europei più potenti nelle logge massoniche, non fanno parte della moneta unica. Il porcello inglese ingrassa fuori dal recinto).
Conosciuti tutti questi retroscena, sei ancora convinto che Mario Monti farà soltanto il bene dell’Italia? io ora ho tanta paura che voglia compiacere quei maiali dei suoi amici.

Pubblicato il 14 novembre 2011