Informare Collegno nasce per far emergere le problematiche della città, ma non solo... Proveremo anche a proporre idee nuove e soluzioni alle problematiche dando una nuova visione di insieme della nostra Collegno, che vediamo sempre più ferma ed arroccata su se stessa.
Il PD invece paradossalmente da il peggio di se per il motivo opposto NON permettendo la candidatura di Beppe Grillo alla Segreteria Nazionale del Partito... Quindi merita di fare un grande ATTO DI DOLORE!!! Ma un vero DEMOCRATICO impedirebbe mai la candidatura a qualcuno???
La parola a BEPPE GRILLO:
Il PD dice NO:
Certo che questi nuovi DEMOCRATICI da VOLTAIRE non hanno capito nulla...
« Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo. » Voltaire
PD e PDL vanno a braccetto nell'essere scandalosi, chi per un motivo e chi per l'altro...
Molti cittadini ci scrivono ormai delusi e sconsolati dal comportamento della politica, da quella locale a quella nazionale, che ha un andamento di una parobola che tende sempre più verso il basso.
Ci piacerebbe fare un appello a tutti i GIOVANI che fanno politica, ma soprattutto a quelli del PD e del PDL, cioè dei partiti che rappresentano il maggior numero di elettori. Se ci teniamo a rendere il nostro PAESE ITALIA MIGLIORE, combattiamo questa condotta SBAGLIATA dei PARTITITUTTI (gli IDEALI degli statuti sono sani, ma chi li rappresenta ci fa venire molti DUBBI) , NON PIEGHIAMOCI a questo SISTEMA, perchè è propio questo che loro vogliono!!! Cerchiamo dove si può anche di LAVORARE INSIEME per ABBATTERE QUESTO SISTEMA VERGOGNOSO!!!
La settimana prossima pubblicheremo un post per farvi capire ancor meglio...
PER ORA PENSIAMO POSITIVO E NON MOLLIAMO!!!
Io penso positivo perché son vivo perché son vivo, io penso positivo perché son vivo e finché son vivo, niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare, niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare, fermare quest'onda che va, quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va, quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va, quest'onda che viene e che va. Io penso positivo ma non vuol dire che non ci vedoio penso positivo in quanto credo, non credo nelle divise né tanto meno negli abiti sacri che più di una volta furono pronti a benedire massacri , non credo ai fraterni abbracci che si confondon con le catene Io credo soltanto che tra il male e il bene è più forte il bene. Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo io penso positivo perché son vivo e finché son vivo e niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va. Uscire dal metro quadro dove ogni cosa sembra dovuta guardare dentro alle cose c'è una realtà sconosciuta che chiede soltanto un modo per venir fuori a veder le stelle e vivere l'esperienze sulla mia pelle sulla mia pelle. Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo io penso positivo perché son vivo e finché son vivo niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va. Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che parte da CHE GUEVARA e arriva fino a MADRE TERESA passando da MALCOM X attraverso GANDHI e SAN PATRIGNANO arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano. Io penso positivo perché son vivo, perché son vivo io penso positivo perché son vivo e finché son vivo, niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare niente e nessuno al mondo potrà fermare, fermare quest'onda che va quest'onda che viene e che va quest'onda che va quest'onda che viene e che va : la storia, la matematica, l'italiano, la geometria, la musica... ...la fantasia
Forse non sapete ancora che DI FILIPPO è originario di LAVELLO (PZ) piccola cittadina della BASILICATA a cui è molto legato e per questo sta seguendo da vicino anche se da lontano le vicende che stanno toccando la chiusura della LASME (azienda dell'indotto FIAT di Melfi).
Sono arrivate alla nostra attenzione delle segnalazioni di questa tristissima vicenda, pubblichiamo qui una testimonianza diretta di un lavoratore della LASME:
"Ciao, l' azienda per cui lavoro, la Lasme 2 ha deciso di buttarci per strada e lo ha fatto vigliaccamente mentre eravamo in ferie. Ora stiamo presidiando i cancelli per evitare che si portino via impianti e materiali. Siamo ben 174 lavoratori a cui nel giro di poche ore hanno tolto lavoro e dignità ma non la voglia di lottare. Oggi giù a San Nicola ci sono 40 °C ma noi ci siamo. Seguite e sostenete la nostra lotta. Consultate anche questo link ed eventualmente aggiungetelo ai vostri siti o blog personali:
FIAT: MELFI, CONFINDUSTRIA CONVOCA PARTI SOCIALI PER VERTENZA-LASME
Potenza, 17 AGOSTO 2009. - (Adnkronos) - La Confindustria di Basilicata ha convocato i sindacati lunedi' 24 agosto, alle ore 16, per un incontro in cui si fara' un esame della vertenza della Lasme, l'azienda dell'indotto della Fiat di Melfi (produce alzacristalli per autovetture) che ha avviato le procedure di mobilita' per i suoi circa 174 addetti dal momento che versa in una difficile situazione di mercato. E' il primo risultato del 'pressing' dei lavoratori che stanno tenendo un presidio ad oltranza davanti ai cancelli della fabbrica. Gli operai, insieme alle loro famiglie, hanno trascorso il Ferragosto davanti alla fabbrica nell'area industriale di San Nicola per chiedere alle istituzioni di fare di tutto per impedire la annunciata chiusura dello stabilimento, assistendo anche ad una messa e pranzando in modo collettivo.
Per non fare mancare il divertimento ai bambini, sono state allestite anche delle piscine gonfiabili per il Ferragosto. La vertenza e' seguita passo dopo passo dalla Regione Basilicata. Il presidente della Regione, Vito De Filippo, che ha espresso ''solidarieta' concreta ai lavoratori della Lasme'', ha invocato un intervento del governo nazionale ''per affrontare le criticita' emerse in questo ultimo periodo nel polo industriale lucano''.
Ai lavoratori della LASME è arrivata la seguente lettera anonima che riportiamo: LETTERA ANONIMA AGLI OPERAI DELLA LASME PERVENUTA DALLE POSTE DI GENOVA
Di seguito lettera ricevuta in data 19 AGOSTO 2009 indirizzata agli operai della Lasme. La lettera è anonima.
"Per Vs. opportuna conoscenza riteniamo che due siano i panorami che abbiamo davanti: 1) Il licenziamento è reale e la proprietà sposta tutta la produzione a Chiavari e sul vecchio terreno della Lames farà una operazione immobiliare da milioni. 2) Il licenziamento è coordinato tra Fiat e Lames. Comunque i Sig. Pellegri non hanno preso molto a cuore la Vostra situazione visto che per tutta l'estate sono andati sulle loro barche e poi in Svizzera, dove studiano 4 dei loro figli, dove hanno case e soldi. (....) Certo hanno costruito lì a Melfi con gli aiuti dello stato e ora vi mollano senza lavoro. Anche a Chiavari sono stufi soprattutto vedendo di persona l'indecende vita condotta dei fratelli. Non cedete, unitevi ai Liguri, non permettete di aver arricchito chi è già ricco."
RIPARTE LA FIAT, ATTESA PER LA LASME Dopo la pausa estiva riapre lo stabilimento e i sindacati sono già pronti a protestare. Oggi un tavolo a Confindustria sui 174 dell'indotto
23 AGOSTO 2009MELFI - Da lunedì si riparte alla Fiat di Melfi, ma il vero problema è: con quale stato d’animo? Non solo perché fuori dai cancelli rimarranno i 174 lavoratori della Lasme, licenziati dall’azienda dell’indotto nell’ultimo giorno di lavoro, prima delle ferie. C’è un altro punto di criticità che attende sindacati e tute blu di San Nicola al rientro dalle vacanze: si erano lasciati, lo scorso 8 agosto, promettendo battaglia alla ripresa, contro la decisione dell’azienda di ridurre la pausa estiva da tre a due settimane. L’obiettivo doveva essere recuperare i giorni di lavoro persi, a causa del “senza lavoro” dovuto allo sciopero dell’indotto nei mesi passati. I sindacati non si erano mostrati compatti nella scelta della strategia da opporre alla decisione aziendale. Fim e Fiom si sono dette pronte alla protesta: i metalmeccanici della Cgil hanno già dichiarato lo sciopero mentre la Cisl ha proclamato lo stato di agitazione. Più cauta la Uil che, invece, ha invitato a non cercare lo scontro anche su questo versante, alla chiusura di una stagione che ha minato a fondo i rapporti tra Torino e Melfi. Stati d’animo contrastanti, esaltati ancor di più dagli ultimi accadimenti della zona industriale di San Nicola. Il vero interrogativo in sintesi è questo: ha ancora senso scioperare oggi per il taglio alle ferie mentre i colleghi dell’azienda a fianco hanno perso il lavoro? Quale sentimento potrà accomunare davanti ai cancelli chi non entra in fabbrica per protestare e chi, invece, nello stabilimento in cui ha lavorato per anni non ci può più mettere piede? Dall’altro lato ci sono le altrettanto legittime ragioni di chi crede che rinunciare alla lotta equivalga ad “abbassare la testa”, in un momento troppo delicato. Il taglio alle ferie estive, d’altronde, è suonato come l’ennesima provocazione da parte del management torinese, che negli ultimi mesi sembra aver cercato lo scontro più che il dialogo. Ma se è vero che Fiat in qualche momento sembra voler giocre a istigare è più opportuno reagire o non prestare il fianco e tentare la via di un confronto più sereno. E’ l’interrogativo che da mesi accompagna la vertenza Sata e indotto e che divide i sindacati, a iniziare dallo sciopero per il premio di produzione, inizialmente portato avanti solo dalla Fiom. Questione che mette in disaccordo e soprattutto consuma: un sindacato spaccato rischia di indebolire una controparte, che, evidentemente, al Lingotto deve già sembrare meno forte che in passato. All’orizzonte si annidano le paure di nuovi ripercussioni della crisi del settore auto sull’indotto lucano. Ormai da mesi alcune aziende lamentano stati di sofferenza. E se chiudere uno stabilimento può avere tempi così crudeli come quelli che hanno cadenzato la vertenza Lasme, le preoccupazioni aumentano. Si tratta del campanello di allarme che i sindacati stanno cercando di far suonare da tempo, non per creare inutili allarmismi, ma per cercare di restare con gli occhi aperti, e di intervenire prima di danni irreversibili. E’ intorno a Fiat che girano i satelliti dell’indotto, e ad essa spetta assumere impegni per il futuro di Melfi. L’annuncio dello scorso giugno a Roma della produzione in Basilicata della Evo, restyling della Grande Punto, ora ha bisogno di un supporto in più. Come un anno fa, quando tutta la regione aspettava rassicurazioni da Marchionne sul futuro della Sata, si attende che la visita del top manager, atteso a Melfi per il 12 settembre, in occasione della cerimonia di posa della prima pietra del campus di ricerca e innovazione, possa portale nuova linfa vitale nel rapporto consumato da mesi di attrito con il Lingotto. Ma prima di tutto c’è il dramma degli operai della Lasme. Lunedì sarà una giornata importante anche per loro. Nel pomeriggio, infatti, è previsto l’incontro tra azienda e sindacati, nella sede potentina della Confindustria di Basilicata, a partire dalle 16. Servirà perlomeno a fare chiarezza sugli aspetti della vertenza che è il punto più alto del dramma occupazione in Basilicata. Mariateresa Labanca m.labanca@luedi.it
(ANSA) - POTENZA, 25 AGOSTO 2009 -Sono sul tetto dell'azienda 7 operai della Lasme, azienda a Melfi che lavora per Fiat e che ha scelto di chiudere: 174 operai in mobilita'.In serata, i lavoratori, da diverse ore in presidio davanti la fabbrica sono riusciti a raggiungere il tetto. Una guardia giurata in servizio ha cercato di fermarli.Sul posto vi sono Carabinieri e Polizia che stanno verificando l'andamento dei fatti. http://www.ansa.it/site/notizie/awnplus/topnews/news/2009-08-25_125370757.html
FIAT: CENTRELLA (UGL), SOLIDALI E VICINI A LAVORATORI LASME
Roma, 26 AGOSTO 2009. (Adnkronos)- "A nome di tutti i metalmeccanici dell'Ugl, e in particolare di quelli della Basilicata, esprimiamo solidarieta' e vicinanza ai lavoratori della Lasme per la loro protesta condivisibile e legittima che scaturisce da un problema nato molto tempo prima di questa crisi". Lo afferma Giovanni Centrella, segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici, spiegando quanto "sia ancora piu' inaccettabile per qualsiasi lavoratore diventare disoccupato perche' cio' che produce costa di meno all'estero e non perche' sia diventato inutile o obsoleto".
"Quello che sta accadendo alla Lasme -afferma ancora Centrella- e' emblematico perche' si verifica anche in altre aziende dell'indotto Fiat, cosi' come in diversi settori industriali da Nord a Sud d'Italia. Si tratta di un fenomeno grave contro il quale si puo' ancora costruire un argine, a cominciare dal governo".
"Intanto -conclude Centrella- Fiat potrebbe continuare a far lavorare i 174 dipendenti della Lasme, visto che nel sito di Melfi si produce a pieno ritmo".
Se volete continuare a seguire e dare solidarietà alle 174 famiglie in difficoltà potete farlo seguendo le vicende sul sito:
Intanto vorremo partire dall'articolo 1 dello statuto del POPOLO DELLA LIBERTA', sperando che chi ne fa parte lo abbia letto almeno una volta nella vita, anche se ne abbiamo dei seri dubbi...
che dice:
Art. 1 - Il Popolo della Libertà Il Popolo della Libertà è un movimento di donne e uomini che credono nella libertà e vogliono rimanere liberi, e si riconoscono nei valori del Partito dei Popoli Europei: la dignità della persona, le centralità della famiglia, la libertà e la responsabilità, l’uguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Il Popolo della Libertà è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l’Italia, nel rispetto delle sue tradizioni di civiltà e di unità nazionale, sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale. Il Popolo della Libertà riconosce e promuove la più ampia partecipazione popolare alla vita pubblica, sociale e nelle istituzioni; garantisce il rispetto del principio di pari opportunità fissato dall’art. 51 della Costituzione della Repubblica; esalta il riconoscimento del merito e rifiuta discriminazioni personali e sociali di qualunque natura.
Quanto sono belle queste parole, le condividiamo davvero a pieno e cerchiamo ogni giorno di metterle in atto nel migliore dei modi possibile, ma quelli che fanno parte del nostro stesso partito lo fanno o predicano bene e razzolano male???
Sembra proprio che tutto quello che si è scritto nell'Art .1 prima citato sia stato dimenticato a partire dalle candidature...
Il PDL è un grande partito, un grande progetto con delle ottime prospettive per il futuro, e noi che ne facciamo parte dobbiamo lavorare per migliorarlo e se ci sono cose che NON VANNO e NON CONDIVIDIAMO dobbiamo iniziare a DIRLO A GRAN VOCE (in pratica se siamo UOMINI e NON CAPORALI dobbiamo iniziare a tirare fuori gli ATTRIBUTI).
NON POSSIAMO PIU' ACCETTARE che ci siano persone che per questo partito diano l'anima tutti i giorni mettendosi in prima persona a servizio dei cittadini, sacrificandoaffetti, tempo e denaro per conservare questi VALORI e ve ne siano invece altri che NONfanno nulla e addirittura mettono in RIDICOLO tutto ciò togliendosi l'abito...
Questa è l'ultima delle tante che ci mette in grande imbarazzo e ci fa davvero preouccupare per il futuro... guardate un po':
A quattordici anni apparve nel programma tv di Oscar Di Maio Francesca Pascale, la bella di Telecafone che ora sogna Montecitorio (...Se apri un po' il corpino si alza l'auditel, se mostri un po' di coscia si alza l'auditel, se muovi il mandolino si alza l'auditel...)
Consigliera provinciale Pdl con delega ai grandi eventi: «Adoro Berlusconi. Politica e spettacolo? La stessa cosa»
NAPOLI — Sospetta che qualcuno abbia voluto farle un dispetto. Caricando su Youtube spezzoni di videoclip nei quali la consigliera provinciale del Pdl napoletano, la ventiquattrenne Francesca Pascale, eletta con settemila preferenze, con delega allo sport e agli spettacoli e in attesa di ricevere anche quella ai grandi eventi («Vorrei portare le tradizioni tipiche di Napoli in Europa»), balla con Oscar Di Maio, il cabarettista napoletano diventato famoso come protagonista di Telecafone.
La popolare trasmissione di Telecapri che da anni celebra la goffaggine di un personaggio dal linguaggio pappagonesco. «Avevo quattordici anni e d’estate mi divertivo», si schermisce la Pascale, oggi collaboratrice dell’ufficio stampa del ministero per i Beni culturali — «ricordo con tenerezza quelle mie partecipazioni. Riguardarmi oggi mi provoca imbarazzo. Non so chi abbia pubblicato quelle clip». Di recente, l’ex valletta del comico napoletano è stata fatta oggetto di articoli giornalistici, per via di alcune foto del 2006 che la ritraggono all’aeroporto assieme ad altre ragazze in partenza per Olbia. Ma lei, sgombrando il campo da insinuazioni, ha spiegato che quegli scatti fanno riferimento ad una trasferta organizzata per seguire un corso politico a Villa Certosa. Di contro, tiene a difendere a spada tratta la sua amicizia con Silvio Berlusconi, nata da quando capeggiava il comitato giovanile ‘‘Silvio ci manchi’’. Dunque, anche lei vanta un passato da showgirl. «Macché showgirl. Mi piaceva lo spettacolo. L’ultima volta sono comparsa in tv in una trasmissione che si chiamava Gap ( Generazione alla prova), in cui si discuteva di temi politici. Ricordo che soltanto io e un ragazzo italoamericano confessammo il nostro amore per Berlusconi».
E poi? «Ho partecipato ad alcuni concorsi di bellezza. Alle selezioni per Miss Italia, dove vinsi la fascia di... mi sembra si chiamasse Miss Passepartout: consentiva di partecipare alle finali dell’anno successivo. E poi a Miss Grand Prix».
Come le è nata la passione politica? «A 17 anni. Alla finale di Miss Grand Prix: dovevo vincere io quel concorso. Un giudice mi avvertì: ‘‘Lei ha vinto’’, mi disse, ‘‘porti in alto l’onore di Napoli’’».
Invece? «I produttori regionali e nazionali si misero d’accordo per far vincere un’altra ragazza. Mi arrabbiai. Denunciai l’organizzatore. Andai anche in tv, ospite di Alda D’Eusanio, per far scoppiare il caso. Nella vita ho subìto tante altre ingiustizie. Non solo nel mondo dello spettacolo. Da qui, la passione per la politica, per un mondo più giusto».
E la passione per Berlusconi? «Conobbi Antonio Martusciello, l’ex coordinatore regionale di Forza Italia: l’uomo del presidente in Campania. Me lo presentò un mio amico, Enrico Tammaro. Martusciello mi invitò a far parte del movimento giovanile. Nello stesso tempo fui eletta rappresentante d’istituto. Ho frequentato una scuola con una prevalente presenza comunista: l’istituto d’arte Palizzi di Napoli. Pensi che dopo le stragi dell’11 settembre comparvero sulle pareti dell’edificio delle caricature di Bush con scritte contro gli Stati Uniti». ...
Berlusconi? «Sì, sì, arrivo. Il 24 agosto 2004, tornando dalle vacanze, con Fulvio Martusciello, per il quale lavoravo, mettemmo in piedi il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’: un gruppo di ragazze e ragazzi che seguiva Berlusconi in ogni manifestazione pubblica. Fu un periodo nero: perdemmo tutte le elezioni».
Per questo il comitato ‘‘Silvio ci manchi’’ fu sciolto? «Noooo. È che Silvio non ci manca più: da allora abbiamo vinto tutte le elezioni».
Si dice che il comitato sia fallito anche per via di quel litigio scoppiato tra lei e la sua ex amica, e mancata candidata alle europee, Emanuela Romano. Vero? «È lei che ha litigato. Forse le dava fastidio che i giornalisti si rivolgessero a me; che Berlusconi mi chiamasse al telefono. Mi chiese di dimettermi da presidente del comitato per far posto a lei».
Al termine della manifestazione con Berlusconi al San Carlo, organizzata dall’Unione industriali di Napoli, lei inveì contro un’altra militante del Pdl che indignata contestò la sua partecipazione al corso di politica in Sardegna a causa dell’effetto suscitato dalla pubblicazione delle foto all’aeroporto. «Sì, dava ragione ai manifestanti che volevano interrompere la manifestazione del San Carlo e torto a me perché insinuava chissà che cosa avessi fatto in Sardegna».
Cosa pensa della polemica scoppiata intorno alle veline che dovevano essere candidate alle europee? «Che si è trattato solo di una polemica. Punto e basta. Inoltre, credo che la storia privata del presidente Berlusconi dovesse rimanere in famiglia».
Ha conosciuto Noemi Letizia? «No, mai vista. Ho sofferto tanto durante la mia campagna elettorale per le provinciali. Il caso Noemi scoppiò proprio in quei giorni, quando il presidente andò alla festa di compleanno a Casoria. Io lo incontrai soltanto dopo, in serata, all’hotel Vesuvio».
Si dice che anche lei, in quel periodo, alloggiò al Vesuvio. Una maldicenza? «È vero, ho alloggiato al Vesuvio per una settimana. Camera 232: lo ricordo ancora. Quel soggiorno mi fu regalato. La mia abitazione era inagibile, a causa dei lavori di ristrutturazione. Il regalo arrivò da Gennaro D’Elia, un amico, la cui moglie ha curato la mia campagna elettorale. È tutto certificato».
Lei quando conobbe Berlusconi? «Il 5 ottobre 2004. Lo seguivo come se fosse una rockstar, Bon Jovi. Lo conobbi a Roma, durante un pranzo con gli europarlamentari. Me lo presentarono Antonio Tajani e suo cugino. Arrivai con la maglietta con su scritto: ‘‘Silvio ci manchi’’. E lui: ‘‘Ah, finalmente ti conosco’’».
Da allora, voilà: una scintilla. Amore o cosa? «Adorazione vera. Ereditata dai miei genitori. Mio padre, io ero piccolissima, tornò a casa da Milano e ci parlò di Milano 2 e Milano 3 e di questo imprenditore straordinario. Mia mamma, che ho perso non molto tempo fa, prima di andarsene mi disse: ‘‘Salutami il presidente’’. Ora, quando sento Berlusconi al telefono o lo incontro a Roma gli chiedo sempre qualche consiglio. Lui mi fa: ‘‘Allora, cosa hai prodotto di buono? Abbiamo studiato? ».
Suo padre pure ha conosciuto Berlusconi? «Sì, ma dopo di me. In prefettura a Napoli, al termine di una manifestazione: ha anche una foto ricordo con il presidente».
Sul suo profilo di Facebook lei si presenta come «Berlusconiana convinta e vaccinata! ». Condivide proprio tutto del premier? «No, da napoletana sfegatata non condivido la sua fede per il Milan. E la sua eccessiva bontà ».
E del contestatissimo connubio tra spettacolo e politica? «Penso siano ambiti non così distanti. Lo spettacolo come palcoscenico serio serve a divertire e ad educare. La politica è spettacolo quotidiano. Poi, c’è lo spettacolo nauseabondo: il teatrino della politica, quello che monta un caso intorno a Noemi».
Ha un sogno? «Che la politica non faccia più parte del teatrino».(QUI forse ci starebbe bene il TRIO MEDUSA... sembra proprio una cazzata detta da lei questa risposta o no???)
E quello nel cassetto? «Che io possa arrivare, un giorno, a sedere tra i banchi di Montecitorio(DIO ce ne scampi, perfavore). Ma anche un nuovo scudetto per il Napoli. Sono una patita. Vado da sempre allo stadio. In curva, una volta, finii nel bel mezzo di una rissa. Tornai a casa sporca di sangue. Da allora promisi a mia mamma di frequentare il settore dei Distinti».
Tiene più per il Napoli o per il Pdl? «Il Napoli è una fede. Il Pdl un obiettivo».
Per l’anno prossimo vede meglio Cosentino candidato alla Regione o la Carfagna? «Se Mara accettasse mi farebbe piacere perché è una donna. Con Cosentino avremmo un politico di esperienza. Con tutta la stima che nutro per il presidente degli industriali Lettieri, preferisco comunque un politico ».
Dove andrà in vacanza? «In Sardegna, a Porto Cervo... Scherzo. Alle Eolie. Anche se dalla Sardegna ho ricevuto tanti inviti».
Da Berlusconi? «No, lui non andrà. Ho ricevuto inviti da tanti altri amici».
Sembra che il nostro Sindaco e tutta l'Amministrazione abbiano intenzione di partecipare al vecchio programma di MIKE BONGIORNO rivisitato ai giorni nostri...
Infatti il PRIMO RADDOPPIO gli è RIUSCITO PERFETTAMENTE!!!